venerdì, Marzo 29, 2024
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L’11 agosto è il giorno più felice dell’anno insieme al Natale. Lo dice una ricerca Usa

felicitaNEW YORK — C’è il sole? Siete finalmente al mare? O ancora al lavoro? Tranquilli, comunque è domenica: vedrete, andrà tutto bene, sarà una bellissima giornata. La più felice dell’anno. Parola di Google, che battezza l’11 agosto come le 24 ore migliori in assoluto (Natale escluso, va da sé che quello è fuori classifica). Che le nostre emozioni passino dalla Rete è ormai cosa nota: analizzando Twitter, con le sue parole chiave collegate ai luoghi e al tempo si può intuire lo stato d’animo di una città o di una nazione. Lo stesso vale per Google, attraverso le cui maglie passano miliardi di ricerche che sono lo specchio della nostra anima oltre che della nostra curiosità. Un ricercatore di Harvard, Seth Stephens-Davidowitz, famoso per aver scandagliato il web durante le ultime elezioni americane, si è dedicato a scoprire il calendario dei nostri giorni lieti incrociando dati su un periodo di nove anni.

La tecnica funziona come un grande setaccio. Filtra tutte le richieste mandate dagli utenti al motore centrale, seleziona quelle con la parola depressione e quelle collegate e poi butta l’enorme massa di numeri e vocaboli dentro il cervellone dominato dall’algoritmo che tutto vede e tutto prevede ed è così che arriva il risultato: Natale, o meglio il periodo delle vacanze, è il momento più bello dell’anno. I regali da scartare, niente pensieri: la gente cerca solo cose belle in Rete. Poi c’è, appunto, l’11 agosto: tempo d’estate, ombrelloni e spiagge assolate. L’odiato lavoro e i guai economici sembrano lontanissimi. Perché appunto la Grande Recessione fa rima con depressione: dal 2008 l’umore generale è cambiato, tende al basso, brutto stabile.

Negli Usa, gli Stati dove la crisi ha colpito più duro sono quelli dove le parole cliccate indicano una tristezza diffusa: un punto percentuale di disoccupazione in più fa salire la depressione del 2%. E infatti in America va male in Nevada, Florida e Alabama, ovvero dove si fatica di più a vedere la luce della ripresa. Tra i mesi il peggiore è aprile, come già intuito da T. S. Eliot: «Il più crudele». Il giorno nero, e non c’era bisogno della rete, è il lunedì che è una lenta agonia sino all’esplosione di felicità del sabato. Studiare mette di buon umore: le persone laureate sono meno tristi, smentendo così la teoria che il mal di vivere è un lusso per intellettuali. Poi c’è il clima. Non tanto la pioggia o il sole, ma le temperature: il freddo è un duro colpo ai sorrisi, ci sono correlazioni dirette tra gli sbalzi climatici e quelli della mente. È ormai scientificamente provato che un viaggio al caldo fa molto meglio di una manciata di antidepressivi, come scrive l’economista sul New York Times: «Se siete a Chicago e state giù di corda, non mettete mano alle medicine vi aiuteranno solo del 20%: prenotate un bel viaggio alle Hawaii, destinazione Honolulu e qui il sollievo sarà del 40%», non a caso una delle città meno depresse d’America.

Il record di gioia però è a San Francisco, lo stato più triste è il North Dakota, che non a caso sono più o meno nelle stesse posizioni anche nella classifica di Twitter, a dimostrazione che pur non avendo un valore statistico queste ricerche hanno il peso della verità.

E la scienza se ne sta accorgendo sempre di più, tanto che un team di ricercatori della San Diego State University ha messo a punto uno studio rigoroso che dimostra una relazione tra disturbi mentali e stagioni usando i dati presi da Google. Ma oggi non è tempo di preoccupazioni. Via la malinconia: oggi è l’11 agosto, il giorno più felice dell’anno. Aspettando Natale. E la ripresa.

Fonte Repubblica.it

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