NOLA- Un ‘boomerang’ che si poteva evitare. Il Governo starebbe valutando l’invio di una commissione di accesso agli atti nel Comune di Nola: lo dice il Movimento 5 stelle che la scorsa estate ha presentato una interrogazione su presunti casi di infiltrazioni camorriste nel tessuto politico e burocratico cittadino. Il sindaco di Nola ha reagito con fermezza alle affermazioni dei pentastellati, ribadendo la correttezza degli atti della sua amministrazione e della macchina burocratica, ma per l’opposizione consiliare una occasione importante è stata perduta per evitare l’attuale equivoca situazione. Lo ricorda il consigliere di minoranza Vincenzo Iovino che, lo scorso giugno, insieme a tutti i componenti dell’opposizione presentò una interrogazione chiedendo che il Consiglio comunale votasse l’istituzione di una commissione speciale. “Chiedemmo che fosse costituita una Commissione di indagine e studio, così come previsto dall’articolo 66 del regolamento comunale- spiega Iovino- Ma la proposta fu bocciata in Consiglio comunale. La nostra interrogazione era motivata proprio dalla consapevolezza che il Movimento 5 stelle aveva protocollato la richiesta di maggiori indagini su Nola. Partendo da lì, volendo evitare che il buon nome di Nola fosse infangato solo per cavalcare demagogie politiche, e soprattutto per fare chiarezza e dare forza al nostro impegno per la legalità, chiedemmo che fosse creato un organo ad hoc così come previsto dal regolamento. La nostra idea poteva dare maggiore credibilità alla classe politica locale, ma è stata bocciata perché, disse il sindaco Biancardi, che in questa occasione ha sfoderato la sua spada di cartone esisteva già la commissione controllo e garanzia. Il risultato di quella bocciatura è quello che si legge oggi sui meida”.
