venerdì, Aprile 19, 2024
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Camorra, sotto chiave i beni del boss della Nuova Famiglia

CICCIANO- I carabinieri del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna stanno eseguendo un provvedimento di sequestro emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Napoli dopo una indagine patrimoniale sugli eredi e/o intestatari fittizi di Raffaele Rosario Boccia (detto Rafaele ‘o mbrugliò), 66enne di Poggiomarino deceduto nel 2010, in vita considerato affiliato al clan “Alfieri” o nella compagine camorristica “Nuova Famiglia” che a Poggiomarino era un punto di riferimento. Riuscì anche ad assumere la Presidenza dell’A.S.L. 33. Celebre per le cronache dell’epoca fu l’attività illecita posta in essere avvalendosi di istituti scolastici con sede a Poggiomarino e filiali a Montecatini Terme, Roma, Napoli e Cicciano. In quell’istituto si diplomarono con false attestazioni di presenza anche Rosetta Cutolo, sorella di Raffaele -capo indiscusso della Nuova camorra organizzata- con la votazione di 60/60esimi ed alcuni familiari di Pasquale Galasso, all’epoca capo zona sull’area di Poggiomarino e zone limitrofe. La misura di prevenzione si fonda su una molteplicità di elementi raccolti dagli investigatori, tra cui sentenze di condanna che hanno segnato la storia del contrasto alla criminalità organizzata campana. Il Tribunale ha ritenuto infatti che l’indagine economico-patrimoniale eseguita, consenta di verificare come la capacità reddituale ufficiale dal nucleo familiare di Boccia non sia tale da giustificare l’accrescimento patrimoniale verificatosi nel tempo, essendo emerso che anche Pasqualina Falanga, coniuge del defunto Boccia e Boccia Antonio, il figlio, risultano attualmente titolari e avere la disponibilità di beni di valore che per gli inquirenti sono sproporzionati alle capacità reddituali dichiarate. Il Tribunale ha quindi disposto il sequestro di beni nei confronti di Pasqualina Falanga e Antonio Boccia. I beni sequestrati sono uliveti, vigneti, immobili, frutteti, quote sociali e conti correnti. Tra i beni sequestrati anche le quote relative ad un istituto di servizi ospedalieri a Cicciano.

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