giovedì, Aprile 25, 2024
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Sirignano, sindaco e consiglieri a giudizio per abuso d’ufficio

SIRIGNANO (Il Mattino)- Sindaco e consiglieri comunali rinviati a giudizio. Raffaele Colucci, primo cittadino di Sirignano, e quattro consiglieri comunali sono stati mandati a processo dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino nell’ambito dell’inchiesta su un presunto abuso di ufficio.
La vicenda risale all’ottobre del duemiladodici quando fu approvata una delibera consiliare, la numero 32 del 2012, attraverso la quale si  riconoscevano alcuni debiti fuori bilancio. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti successivamente alla denuncia presentata alla Procura, sarebbe mancato ai fini della legittima approvazione il parere positivo del responsabile dell’ufficio finanziario del Comune.
I debiti fuori bilancio riconosciuti ammontavano a poco più di diecimila euro. Secondo i giudici sarebbe stato violato quanto prevedono regolamenti e statuti comunali, portando all’approvazione debiti fuori bilancio che avrebbero dovuto ricevere il placet del responsabile del servizio ragioneria invece in quel caso il placet arrivò dal sindaco stesso, mentre i quattro consiglieri approvarono. L’indagine, conclusa all’inizio di quest’anno, vedeva tra gli indagati anche sette titolari di ditte cui sarebbero poi andate le somme approvate fuori bilancio, ma che nel corso dell’udienza di ieri sono stati prosciolti da ogni accusa.
Per i giudici di Avellino le responsabilità sarebbero da ascrivere alla sola condotta degli amministratori, che non ha coinvolto gli imprenditori.  Dopo l’approvazione della delibera numero 32 scattò la denuncia alla procura della repubblica di Avellino che aprì un fascicolo d’indagine concluso con l’informazione di garanzia a carico di 12 indagati. Ieri è arrivato il rinvio a giudizio per consiglieri e sindaco.
Quest’ultimo ha reagito con serenità alla notizia: “Sono assolutamente tranquillo e certo che sarà riconosciuto che agimmo in totale buona fede, senza compiere abusi ma al contrario per tutelare la collettività- ha dichiarato Raffaele Colucci-. Quelle piccole somme furono approvate per evitare di gravare ulteriormente sulle casse comunali aprendo la strada a dei dispendiosi contenziosi. Dimostrerò la mia estraneità ai fatti, così come accaduto lo scorso maggio quando sono stato assolto con formula piena per un’altra vicenda relativa ad una presunta truffa all’istituto di previdenza sociale. Anche stavolta si dimostrerà che non ho mai agito contro la collettività”.  
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