giovedì, Marzo 28, 2024
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Eruzione Vesuvio, in 300 secondi si decide la vita e la morte

«Se il Vesuvio dovesse scoppiare in 300 secondi potrebbe fare anche seicentomila vittime ma siamo certi che non accadrà nei prossimi mesi». Per il capo della direzione regionale dei Vigili del Fuoco Michele Maria La Veglia- che ha illustrato i piani di evacuazione delle zone a rischio in occasione del convegno intitolato «Vulcano rischio napoletano», organizzato dall’Ordine degli Ingegneri e svoltosi sabato alla Mostra d’Oltremare- è necessario tranquillizzare i cittadini ma, nello stesso tempo, occorre fare in modo che le potenziali vittime vengano informate prima che sia troppo tardi.

«Un’eruzione- ha ripreso La Veglia- può essere prevista anche con un mese di anticipo e, dal momento in cui arriverà il preavviso, la gente dovrà ascoltare quello che verrà detto dalla protezione civile e dai Comuni». Per Edoardo Cosenza, ordinario di Tecnica delle costruzioni all’Ateneo Federiciano, i pericoli di un’eruzione vulcanica arrivano principalmente dalla zona dei Campi Flegrei.

«I livelli di rischio sono 4. Si va dal livello base a quello di attenzione, dallo stato di preallarme a quello di allarme. Il Vesuvio è al piano base, quello meno pericoloso in questo momento. Per i Campi Flegrei, invece, siamo allo stadio successivo, ovvero quello dell’attenzione. Gli indicatori di attività risultano infatti oltre i limiti di norma. Ma, quando ci sarà l’eruzione, è più probabile che sia piccola. In ogni caso, le zone rosse per entrambe le aree sono state preparate per i fenomeni più violenti».

La prevenzione dei pericoli legati alle calamità naturali vede in prima linea gli esponenti dell’Ordine degli Ingegneri. «Siamo pronti a collaborare – ha spiegato il presidente dell’Ordine di Napoli Luigi Vinci – per informare i cittadini su come comportarsi in caso di emergenza vulcanica e salvarsi la vita». Sfruttando le nuove tecnologie è possibile utilizzare degli accorgimenti capaci di salvaguardare le costruzioni dall’accumulo di ceneri, il cui peso, nelle eruzioni, può far collassare edifici altrimenti indenni. Tali accorgimenti possono essere adottati per edifici di nuova costruzione e per l’adeguamento di immobili già esistenti.

«Grazie a un accordo- ha annunciato il vicepresidente dell’Ordine Eduardo Pace- fra Protezione Civile e Consiglio Nazionale Ingegneri, sono stati formati oltre 1900 professionisti in grado di effettuare verifiche di agibilità degli edifici situati in territori colpiti da calamità naturali».

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