NOLA- “Le responsabilità sono tanto a livello di singola struttura sanitaria che a livello di Regione, la quale ha tra i suoi compiti la programmazione e la verifica dei servizi. Non si può mettere i cittadini di fronte alla scelta tra il non essere assistiti o invece esserlo ma sdraiati a terra”. Lo afferma Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, sulla vicenda dei pazienti sdraiati per terra nel Pronto Soccorso di Nola, rilevando come “il rischio è che a breve si chieda di portare il letto da casa”.
“Se prima il sovraffollamento dei Pronto Soccorso (PS) poteva essere considerato una condizione straordinaria, negli ultimi anni – afferma Aceti in una nota – purtroppo sta diventando quasi l’ordinario, prevedibile nei momenti di picco influenzale, e quindi a maggior ragione ogni struttura sanitaria dovrebbe avere un Piano di Gestione del Sovraffollamento come raccomandato dalla Società italiana dei medici dell’emergenza urgenza; allo stesso tempo, nel 40% dei PS manca l’Osservazione Breve Intensiva con posti letto dedicati. E ancora il 45% dei Dipartimenti di emergenza, urgenza e accettazione (Dea) di I° livello non ha conoscenza in tempo reale dei posti letto disponibili nei reparti di tutta la struttura e questo incide su affollamento, sovraccarico del personale e qualità dell’assistenza”. Il personale sanitario, prosegue, “dovrebbe essere adeguato ai bisogni di assistenza e invece siamo alle prese da anni con un blocco del turn over che sta incidendo sull’accesso e la qualità delle cure”.
“Attendiamo – conclude Aceti – di conoscere gli esiti delle ispezioni del Ministero della Salute e della Regione, ma soprattutto le azioni di miglioramento che saranno messe a punto e che auspichiamo siano il frutto di un confronto anche con le Organizzazioni di cittadini”.(ANSA).
