NOLA- Resta mezz’ora bloccato nell’ascensore del Vulcano Buono per un guasto tecnico. Viene soccorso con ritardo, nonostante molteplici chiamate. La disavventura, per fortuna a lieto fine, è capitata al sindacalista Raffaele Ambrosino, rimasto bloccato nell’ascensore semipanoramico dell’area “Positano” del centro servizi di Boscofangone alle 15 del 2 giugno. Una giornata festiva, ma a quell’ora c’erano ancora poche persone nella galleria commerciale, e pochi si sono accorti della presenza di Ambrosino, portatore di handicap, nel vano ascensore, bloccato tra un piano e un altro. La vicenda è raccontata dallo stesso sindacalista, impiegato presso l’Ospedale di Nola, che ha pure scritto un esposto indirizzato al sindaco di Nola, al prefetto, ai vigili del fuoco ed alla procura in cui racconta quanto accaduto.
Quando è rimasto bloccato, scrive Ambrosino “ho provato a contattare la centrale d’allarme tramite telefono bidirezionale dell’ascensore ma nessuno rispondeva”. Inutile anche pigiare sul tasto d’allarme, chiamare i vigili del fuoco (gli operatori erano perennemente occupati), il 112 ed il 113. A rispondere solo i vigili di Nola che hanno allertato la direzione del Vulcano Buono. La brutta avventura si è conclusa, nonostante le tante chiamate ai servizi di emergenza anche interni al centro commerciale, solo quando alcuni clienti si sono accorti della presenza dell’uomo nell’ascensore (che è a vetri) ed hanno allertato un addetto alle vendite. Quest’ultimo a sua volta ha avvertito la vigilanza. Dopo un’attesa di trenta minuti il sindacalista è stato ‘liberato’.
A causa dello spavento e dell’agitazione Raffaele Ambrosino si è fatto poi visitare in una clinica dove gli è stato diagnosticano uno stato ansioso, conseguente, sostiene il sindacalista, alla terribile esperienza vissuta il 2 giugno. Una esperienza che potrebbe avere strascichi vista la denuncia presentata da Ambrosino che, subito dopo l’accaduto, ha chiesto l’intervento della polizia al Vulcano Buono. Sul posto c’era anche un responsabile della struttura che, racconta ancora Ambrosino, avrebbe verificato subito dopo gli eventi la perfetta funzionalità del telefono “bidirezionale” all’interno dell’ascensore.
