NOLA- (di Carmen Fusco- Il Mattino ) Dopo venti mesi “riemerge” il pronto soccorso dell’ospedale di Nola. Dallo scantinato al piano terra. Nello spazio che occupava prima che cominciassero i lavori di ammodernamento che ne hanno fatto un presidio all’avanguardia, degno delle più moderne strutture sanitarie. Inaugurato ma non aperto, terminato ma non ancora funzionante. Il direttore generale dell’Asl Na3 Maurizio D’Amora che ieri ha tagliato il nastro insieme con il direttore sanitario del nosocomio Luigi Stella Alfano, il vescovo di Nola Beniamino Depalma, il sindaco di Nola Geremia Biancardi e l’assessore regionale Pasquale Sommese, ha annunciato che il trasloco avverrà alla fine del mese di agosto e che per il primo settembre il reparto, arricchito di funzioni e servizi, come il triage e l’osservazione breve, sarà operativo. A dispetto di chi individua nella carenza di personale un ostacolo insormontabile. Si vedrà. Ma intanto, come ha sottolineato il manager dell’azienda sanitaria locale, da oggi comincerà la fase di pre esercizio:”Saranno montate le tende che assicurano la privacy dei pazienti e si comincerà con il collaudo di una struttura che ha subito anche una serie di sabotaggi tutti denunciati alla procura”.
Un mese di attesa ma ieri è stato comunque un giorno di festa, una data da segnare sul calendario della vita di un presidio ospedaliero di frontiera che, nonostante un’utenza di 600mila cittadini, non sempre è stato all’altezza di soddisfare la domanda di salute della popolazione. Ed il primo a benedire con l’acqua santa e con le parole un progetto che imbocca la direzione del rilancio è stato proprio il vescovo di Nola, da sempre vigile ed intransigente nel pretendere rispetto per gli ammalati: “Ringrazio Dio e gli uomini che hanno consentito tutto questo. Io però non voglio essere il vescovo delle inaugurazioni e per questo lancio un messaggio di attenzione e di rispetto all’uomo che dovrà essere sempre al centro di ogni azione”. Un invito a proseguire nel miglioramento della struttura e delle prestazioni che ha fatto da sponda agli annunci dei prossimi interventi come la radiologia, il complesso operatorio e soprattutto l’emodinamica che “nel contesto di un complesso cardiologico all’avanguardia consentirà – ha sottolineato D’Amora – ai pazienti di avere tutta l’assistenza di cui hanno bisogno senza spostarsi da qui. La speranza ora è che riusciremo a scongiurare la soppressione del centro trasfusionale che rappresenterebbe una grave perdita per il territorio e che comporterebbe non pochi disagi e conseguenze”.
“Apriamo una fase nuova – ha confermato Luigi Stella Alfano, direttore sanitario degli ospedali riuniti dell’area nolana – da quando sono arrivato qui ho sempre avuto le scarpe piene di polvere. Ogni giorno un nuovo cantiere aperto. Ed oggi si consegna una realtà moderna ed attrezzata, un piccolo ospedale che aprirà a fine agosto e che costituirà una rivoluzione, un modo finalmente adeguato di assistere l’utente”. Mille metri quadrati, una capiente zona filtro, triage, spazi per valutazione, reparto e posti letto di osservazione breve. Tutti contenti, ma non troppo. Già perche all’ombra del traguardo resiste una diatriba tutta politica di cui nessuno sembra voler far mistero. E’ quella sulla gestione dell’Asl che non ha risparmiato veleni e polemiche. Sarà per questo che l’assessore regionale Pasquale Sommese ha parlato del nuovo pronto soccorso come “dei fatti che smentiscono le parole che confondono” e che il sindaco di Nola Geremia Biancardi ha rimarcato “che saremo attenti e vigili affinché gli interessi di bottega non prevalgano su quelli sacrosanti dei cittadini”. Un braccio di ferro tutto interno al centro destra, destinato a trascinarsi fino alle prossime regionali. Intanto lunedì, per la seconda inaugurazione, arriva Caldoro.
