venerdì, Marzo 29, 2024
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Erano il tesoro dei boss di Nola Alfieri e Russo, beni confiscati alla camorra diventeranno luoghi per il sociale

L'ex villa bunker dei Graziano
L’ex villa bunker dei Graziano

NOLA- (di Bianca Bianco) Per i beni confiscati alla camorra nolana si è ad una importante svolta. Dopo anni di mancato utilizzo è stato pubblicato l’avviso di selezione per l’affidamento in concessione. Il bando è stato pubblicato dal Consorzio Sole, di cui fa parte anche la città dei gigli, che gestisce gli immobili tolti definitivamente ai camorristi tra i quali ci sono anche quattro proprietà dell’ente di piazza Duomo.

Due i beni nolani per i quali si propone la concessione e che potranno essere trasformati esclusivamente in luoghi per lo svolgimento di attività sociali. Si tratta di un terreno agricolo di circa 4167 metri quadrati e di un appartamento al primo piano di un palazzo composto da tre piani di circa 110 metri quadrati. Nel primo caso si tratta di un terreno confiscato al clan Alfieri che l’amministrazione Biancardi nel 2009, come primo atto della sua attività, diede in gestione al Consorzio provinciale Sole mentre l’appartamento fu confiscato al clan Russo. Questi beni sono stati sottratti alla disponibilità della camorra con provvedimenti definitivi, eppure per anni sono rimasti sulla mappa degli immobili inutilizzati nonostante fossero stati dati in gestione al consorzio nato proprio per farne qualcosa di buono per la società. Ora potrebbe essere arrivato il momento di dare una finalità all’ex patrimonio dei clan che per anni si sono spartiti il Nolano.

In base all’avviso di selezione, al bando possono partecipare solo associazioni con finalità sociali e senza scopi di lucro che presentino il piano dettagliato per il riutilizzo del bene. L’avviso scade il 18 settembre prossimo.

In tutto nella storia della “mala” nolana sono stati quattro i beni confiscati. Due hanno trovato già una destinazione d’uso, si tratta di un terreno su cui è stata costruita una scuola materna a Cinquevie e di un immobile che ospita gli alloggi della Guardia di finanza. Il caso più importante di bene confiscato e riutilizzato è forse però quello di Quindici; qui, nella terra devastata dalla faida tra clan Cava e Graziano, la villa bunker di Adriano Graziano sta diventando una attività industriale, un “maglificio” che darà lavoro e speranza laddove anni fa furono decisi attentati e stragi.

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