NOLA – Educare alla legalità. È questo l’obiettivo prioritario del progetto “Io, cittadino”, un percorso di educazione civica negli istituti scolastici del territorio nolano-mariglianese. A proporlo a tutti gli studenti delle scuole medie e superiori sono le associazioni Libera – Presidio area nolana, Ultimi – Ass. per la Legalità, Forum Ambiente area nolana, Fondazione Vassallo, Osservatorio sulla camorra e sull’illegalità, Coordinamento familiari vittime innocenti di criminalità. Mafia, antimafia, cultura della legalità, biocidio ed ambiente sono temi complicati che spesso restano fuori dai programmi didattici e che invece meritano un adeguato approfondimento perché la memoria non diventi fine a se stessa. Con questo progetto si vuole stimolare una riflessione e un confronto sulle tematiche della cittadinanza responsabile, dell’educazione alla legalità democratica, della partecipazione attiva e della cura del territorio nolano-mariglianese. L’obiettivo finale è quello di formare dei cittadini capaci di vivere la democrazia, relazionandosi con i problemi posti dalla società e individuando momenti e spazi nei quali realizzare il proprio futuro. La proposta è articolata in un percorso formativo laboratoriale diviso in 5 incontri per classe con il coinvolgimento attivo degli studenti e degli insegnanti. Verranno analizzati i comportamenti illegali, partendo da quelli che possiamo trovare nei contesti quotidiani di riferimento (scuola, quartiere, ecc.) fino ad arrivare ai fenomeni criminali organizzati allo scopo di attivare consapevolezza, responsabilità e impegno, punti cardine della convivenza civile e della cittadinanza attiva. “Sentiamo la necessità di un confronto con la scuola – spiegano i responsabili del progetto – per progettare le basi del nostro futuro, della nostra generazione e di quelle che verranno stimolando una percezione meno distaccata della realtà. ‘Io, cittadino’ vuole coinvolgere i giovani in attività capaci di sviluppare un senso di cittadinanza attiva e di protagonismo all’interno dei luoghi e degli spazi che frequentano abitualmente, primo tra tutti, quello della scuola”.
