martedì, Aprile 23, 2024
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Costi presunti e perizie facsimile, a Nola scoppia il caso Montezuma

montezuma1NOLA- (di Nello Lauro) In qualche parte del mondo è conosciuto come l’imperatore azteco del 1500 sottomesso con l’inganno e ucciso dagli spagnoli facendogli bere oro fuso. A Nola, Montenzuma, è più semplicemente un albero della villa comunale. Quello più conosciuto, quello più amato. E quello che rischia – in attesa dei risultati delle prove sim– di essere un ricordo nelle foto di grandi e piccini che hanno trascorso tempo nella villa e respirato l’aria del polmone verde cittadino. Un taglio “presunto” – insieme ad altre piante – che ha acceso la polemica su spese, perizie, delibere, decisioni e politica. Argomenti e persone strettamente collegate tra loro. Un dedalo inestricabile (o quasi) di situazioni al limite, con errori marchiani e (im)possibili  da non vedere.

Tutto parte dalla delibera di giunta  numero 106 del 19/11/2014, avente ad oggetto: “Alluvione del 14/06/2014. Verbale di somma urgenza per prestazione di mano d’opera e mezzi per eliminazione pericoli per la pubblica e privata incolumità. Strade cittadine. Art. 147 del DPR 554/99”. Bisogna dire che  l’alluvione avvenne il 14 giugno 2014 ed il verbale fu correttamente redatto due giorni dopo, il 16 giugno, affidando i lavori, tra gli altri, a un vivaio non locale per  procedere con somma urgenza alla “potatura degli alberi, l’abbattimento ed il trasporto di tutti gli alberi semiabbattuti o abbattuti dalla tempesta con rimozione di radice, e per un importo presunto di € 150.000,00 oltre iva”.

Il verbale è stato contestualmente trasmesso alla giunta comunale per gli adempimenti necessari. La delibera di giunta arriva però solo il  19/11/2014 (5 mesi dopo il verbale) mentre la legge prevede  che la giunta abbia 20 giorni per sottoporre il provvedimento  al consiglio comunale. Ma la cosa più grave è che 5 mesi dopo i lavori eseguiti nella delibera sono riportati ancora gli importi presunti (150.000 euro) e non gli importi reali (saltati fuori invece solo dopo le lamentele dei cittadini. Si parla di una cifra di 48.000 euro riportata in una distinta depositata presso l’ufficio tecnico).

Lo stesso consigliere comunale di minoranza Domenico Vitale ha sottolineato come il verbale di somma urgenza relativo all’alluvione del 14 giugno non fosse idoneo in quanto privo di computo metrico e “una discussione a circa 5 mesi dalla redazione del verbale è inusuale e certamente non rispondente alla normativa vigente in tema di riconoscimento del debito” ha puntualizzato Vitale alla commissione consiliare comunale. Perché nella delibera non sono stati inseriti gli importi esatti e specificati dettagliatamente i lavori realmente eseguiti? Si parla ancora in maniera generale di “moltissimi” alberi. Quanti? Quali? Dove? Domande che sono ancora senza risposta. E che dire della relazione del perito che ha certificato che gli alberi della villa (23 su 43 totali)  e del cimitero (30 su 32 totali) si devono abbattere – secondo le perizie  – perché malati? Secondo professionisti del settore la relazione costata 15mila euro (più iva) sarebbe “ispirata” (non proprio liberamente) ad altre relazioni in giro su internet e non agli alberi nolani e che le piante presenti nella villa hanno sì dei problemi ma non tali da essere abbattuti. Anzi secondo una stima basterebbero poco più di 30 euro all’anno per curare una pianta, poco più di 1000 euro per trattare i problemi di Montezuma e i suoi fratelli. Quindi perché spendere una cifra almeno 10 volte maggiore? Chissà.

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