QUINDICI- A tre mesi dal ritorno alle urne, Quindici resta senza primo cittadino, viene sfiduciato il sindaco Liberato Santaniello. Questa mattina alle 8 infatti, il consigliere di minoranza Paolino Bonavita ha protocollato le dimissioni dei cinque consiglieri di minoranza e quattro della maggioranza, siglate venerdì sera dinanzi il notaio Giordano di Avellino. Conseguenza dell’atto, lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale.
La sfiducia era nell’aria. Venerdì i consiglieri ribelli avevano sottoscritto l’atto in cui sostenevano che ormai a Quindici per Santaniello era venuta a mancare l’agibilità politica: in sostanza non aveva più numeri per governare il paese. L’ex fascia tricolore ha preso atto delle dimissioni, per lui ora riparte la campagna elettorale perché, come annunciato alcune settimane orsono, Santaniello intende usufruire della possibilità offerta dalla legge Delrio per i Comuni al di sotto dei tremila abitanti e ricandidarsi per il terzo mandato.
La notizia dello scioglimento anticipato ha determinato molte reazioni, non solo in ambito locale. Quindici, ex faudo dei clan Cava e Graziano, è un paese problematico, per anni sottoposto al giogo della camorra. Dopo decenni di amministrazioni inchinate se non addirittura affidate alla malavita, Santaniello con la sua forte aura anti-camorra ha portato una ventata di novità e di cambiamento. Un cambiamento che, sottolinea in un comunicato l’associazione “Libera”, deve essere portato avanti. “L’Associazione Libera-si legge nella nota- rispettando profondamente le motivazioni che hanno spinto alcuni membri del consiglio comunale di Quindici a sfiduciare il sindaco Santaniello, vuole esprimergli, però, la gratitudine del coordinamento provinciale per il coraggioso lavoro svolto insieme nel contrasto alla criminalità organizzata”.
