venerdì, Marzo 29, 2024
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Sanità, indagato direttore generale del Monaldi-Cotugno per falso in 6 gare d’appalto

Il direttore generale Antonio Giordano
Il direttore generale Antonio Giordano

NAPOLI – Deve rispondere del reato di falso, il direttore generale dell’azienda ospedaliera dei Colli Monaldi-Cotugno-Cto, Antonio Giordano, indagato a Napoli, nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura, su sei gare d’appalto affidate a due società che sarebbero state pagate senza che i lavori venissero effettuati. I Militari del Nucleo Polizia Tributaria della G. di Finanza di Napoli hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente fino alla concorrenza del valore . di 2 milioni e 250 mila euro, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura della Repubblica-Sezione Criminalità Economica, nei confronti di imprenditori e pubblici dipendenti, accusati di associazione per delinquere, truffa ai danni dell’Azienda Ospedaliera dei Colli “Monaldi-Cotugno-Cto”, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e favoreggiamento. C’è anche l’ex Direttore dell’ Ufficio Tecnico (Unità Operativa Complessa Tecnico Manutentiva), tra i destinatari del provvedimento di sequestro preventivo, l’attuale Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli “Monaldi-Cotugno-Cto’ che deve rispondere solamente dell’accusa di falso ed un dipendente dell’azienda ospedaliera in passato in servizio presso l’Unità Operativa Complessa Tecnico Manutentiva. I provvedimenti cautelari reali, con i quali sono stati sottoposti a sequestro preventivo nove immobili e saldi di conti correnti per un valore totale pari ad 1.834.009,44 €, sono stati emessi a conclusione dì una complessa attività d’indagine, che ha accettato la falsità di sei gare d ‘appalto, indette dall’ex azienda ospedaliera “Cotugno”, illecitamente vinte da due società riconducibili al contesto associativo citato.

Le somme sono state interamente pagate con bonifico bancario dall’ente pubblico senza, tuttavia che i relativi lavori pubblici fossero mai stati eseguiti. “L’indagine – si legge nella nota del Procuratore Aggiunto Fausto Zuccarelli – è un ulteriore sviluppo dalle attività investigative, che avevano portato all’esecuzione di sei ordinanze di misure cautelari personali , nei confronti di imprenditori e faccendieri accusati di associazione per delinquere finalizzata all’emissione di fatture per operazioni inesistenti e all’occultamento e distruzione di documentazione contabile ed il successivo sequestro finalizzato alla confisca ‘per equivalente’ di disponibilità finanziarie, beni mobili ed immobili per un valore totale’ di circa cinque milioni di euro”. (Il Velino)

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