martedì, Aprile 23, 2024
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Addio a Camillo Capolongo, Roccarainola perde il suo poliedrico Maestro

Camillo Capolongo
Camillo Capolongo

ROCCARAINOLA- Solo pochi giorni fa era stato finalmente inaugurato il monumento ai caduti, sul cui piedistallo di marmo era stata posta una delle sue opere. E’ stato l’ultimo gesto d’amore del Maestro Camillo Capolongo per la sua Roccarainola. Il poliedrico artista è infatti spirato questa mattina nella sua casa in via Principe di Piemonte. Capolongo è scomparso dopo una lunga malattia, nelle ultime settimane le sue condizioni di vita si erano aggravate tanto da impedirgli anche di presenziare alla inaugurazione di quella statua che per quasi 2o anni era stata relegata in un deposito e che dallo scorso 18 luglio svetta in piazza a ricordare a tutti le 101 vittime, militari e civili, di prima e seconda guerra mondiale. “Siamo addolorati- dichiara a ilgiornalelocale.it il sindaco di Rocca Raffaele De Simone. Sapevamo che era in gravi condizioni, oggi la tragica notizia della sua morte. Il Maestro Capolongo ha donato a Rocca un patrimonio di idee che continueremo a coltivare. Il destino ha voluto che ci lasciasse a pochi giorni dalla inaugurazione della sua statua, siamo rincuorati dal fatto di avergli tributato questa sorta di ultimo omaggio”.

Camillo Capolongo era nato a Roccarainola il 25 settembre del 1940. La sua prima passione è sempre stata l’arte, anche se ha scelto di laurearsi in Giurisprudenza. Non ha mai seguito però il richiamo del Diritto, preferendo quello della scrittura poetica, della pittura, della scultura. Le tre muse che non lo hanno mai abbandonato. Tra le sue attività artistiche si può citare, nel 1968, il Manifesto CAPA che ha gettato le basi per il movimento cosiddetto de “Il sociale”, ospitato alla Biennale di Venezia del 1976. O ancora le permormance presso il Centre Georges Pompidou di Parigi.

La pittura e la scultura sono state caratterizzate dall’uso di materiali poveri, con lui l’arte si è espressa con forme minimali ed adoperando i materiali più disparati. Nel 1983 redige con Emilio Villa e Luigi Castellano il manifesto dei “napoletani”, documento di un gruppo che si albera su un tipo di cultura antiaccademica.

Nel 1984 Camillo Capolongo fonda la rivista Match. Nel 2008 sceglie il connubio suoni ed immagini, collaborando con il Progetto Silente.

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