mercoledì, Settembre 18, 2024
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Il Villaggio dell’età del bronzo affoga tra i rifiuti- guarda la fotogallery

di Bianca Bianco

NOLA- “Alla vostra destra il villaggio dell’età del bronzo, incredibile scoperta di capanne cristallizzate nella storia dall’eruzione del Vesuvio di 4mila anni fa”. La guida turistica mostra il sito preservato dalla lava fino ai giorni nostri, i calchi della vita preistorica, le capanne, gli utensili, mentre i bimbi giocano nel laboratorio didattico a creare lance e vasi…

E’ un sogno, è solo un sogno malinconico. Via Croce del Papa, 23 luglio ore 17, la nostra auto supera l’incrocio e raggiunge il cancello che da anni serra l’area archeologica tra le più straordinarie al mondo, oggi ridotta ad un pantano. E non solo. Davanti alle cancellate verdi, due sacchi neri dell’immondizia pieni di bottiglie di plastica. Qualcuno ha saltato un giorno della differenziata ed ha preferito lasciarli qui. Altre buste ed altra immondizia sono lasciate lungo il bordo del marciapiedi che costeggia il perimetro del villaggio all’esterno. C’è persino un pezzo di un’automobile. C’è di tutto davanti al sito che il mondo ci invidia. C’è anche l’erbaccia che cresce alta come una giungla moderna, cresciuta tra lo smog del traffico di via Polveriera e i rifiuti con cui la gente concima questo povero luogo. Un luogo che sembra abbandonato, quasi spettrale. Dalle inferriate notiamo lo stagno che ha ormai coperto (e distrutto, si immagina) le due capanne ed annegato la vita di questo posto arrivato indenne superando i millenni fino a noi. Poi c’è erbaccia alta, cresciuta in attesa della prossima “mietitura”. C’è incuria, c’è abbandono. C’è molta tristezza in questo panorama da periferia urbana che è riuscito ad inghiottirsi anche questa perla della storia.

Il villaggio resta lì immobile, ogni tanto un sasso mediatico nello stagno lo smuove un po’. L’ultimo è stata l’intervista del soprintendente Giuseppe Vecchio alla Repubblica: “Lo interreremo a settembre”. Noi eravamo rimasti ai summit tra Comune, Soprintendenza e Regione per “salvarlo”, oggi si riparla di interrarlo. Ora anche la parlamentare del Pd Luisa Bossa ne parla: ieri ha presentato una interrogazione in cui chiede al ministro della cultura Bray di farsi carico delle criticità dei siti archeologici di Nola, tra cui anche il Villaggio. Chissà, forse il ministro verrà anche qui, magari da turista come a Pompei, ed in bicicletta come a Caserta. In quel caso, speriamo superi indenne l’incrocio a semafori spenti che annuncia il villaggio.

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