giovedì, Marzo 28, 2024
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L’autunno caldo di Tufino, il destino di 15 lavoratori appeso ad un filo

tufino_listacivicadi Bianca Bianco

TUFINO- Un autunno caldo. E’ quello che si preannuncia a Tufino a causa della situazione dei 15 lavoratori part time la cui posizione di dipendenti è appesa ad un filo. Nell’ultima settimana si sono succeduti una serie di eventi che sembrano prefigurare l’annullamento della stabilizzazione (di fatto il licenziamento) dei dipendenti assunti nel 2011 con contratto part time al 35%.

La scorsa settimana una attesa riunione di giunta ha confermato l’orientamento dell’amministrazione guidata da Antonio Mascolo. La riunione dell’esecutivo cui ha preso parte anche il vicesindaco Pellegrino Falco, che ha dunque ritirato le dimissioni annunciate qualche giorno prima proprio per protestare contro la scelta di mandar via i quindici, ha certificato la decisione della maggioranza. E’ stata dunque formata una delibera poi trasmessa ai capisettore con cui si propone, aderendo ad un parere della Funzione pubblica, di annullare la stabilizzazione. Tutto è nelle mani dei dirigenti dell’ente tufinese.

Destino segnato? Pare di sì. Lista civica per Tufino ieri pomeriggio ha tenuto una riunione partecipata dai 15, ma disertata da maggioranza ed opposizione. “Chiediamo di salvare questi lavoratori- dice il rappresentante di LcT Onofrio Petillo-. Il loro licenziamento bloccherebbe alcune funzioni fondamentali dell’ente, ripercuotendosi sulla macchina burocratica. Inoltre ci sarebbero conseguenze sociali gravissime, sui lavoratori e sulle loro famiglie”. Della questione sono stati investiti anche i sindacati.

“Progresso Civico”, la minoranza consiliare composta dall’ex sindaco Carlo Ferone (che quei lavoratori li ha assunti) e da Filippo Galeotafiore, ha deciso di non aderire alla campagna di Lista civica definendola in un duro manifesto “sciacallaggio politico”. “Noi vi siamo solidali- si dice in sintesi nel manifesto- Ma non permettiamo a nessuno di fare moralismo sulle nostre scelte, che sono sempre state coerenti”. “Progresso civico” sta seguendo altre strade, e invita anche Lista civica a concordare azioni di tutela.

In tutto questo, la maggioranza sembra andare avanti come un caterpillar e appare ricompattata dopo il rientro della protesta di Falco. Rimette nelle mani dei dirigenti la scelta, appellandosi all’iter di legge, ed invoca la situazione economica pesante dell’ente. Un quadro a tinte fosche che sembra non lasciare scampo ai lavoratori per i quali la salvezza dovrebbe arrivare più dalle aule di giustizia che dalla politica.

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