giovedì, Aprile 18, 2024
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Incendio cereria, terreno non contaminato ma il Forum attacca: “Dati superficiali”

cererianappi_protestagianlucanapolitanodi  Alberto De Sena

NOLA- Il disastro della cereria Nappi fa ancora discutere. Ieri un nuovo incontro dei residenti nella zona colpita dalle conseguenze dell’incendio con i rappresentanti del Forum per l’ambiente per dibattere delle conseguenze dello spaventoso rogo che lo scorso 14 luglio ha distrutto l’opificio. Durate la riunione svoltasi dinanzi i cancelli del villaggio preistorico  sono stati presentati i risultati dei 10 rilievi effettuati dall’Arpac nei comuni di Nola e Saviano il 19 e 20 agosto, ottenuti grazie alla raccolta di firme dei residenti della zona.

Le analisi dei campioni, 6 raccolti sul suolo del comune di Nola e 4 in quello di Saviano, dimostrano secondo l’Arpac che non sono presenti particolari inquinanti nel terreno analizzato, in particolare emerge un’elevata presenza di stagno e berillio che, secondo l’agenzia regionale perl’ambiente, non è conseguenza dovuta al rogo del capannone nel complesso industriale Basile, ma è dovuta alla naturale composizione dei terreni dell’argo nolano, prevalentemente di origine vulcanica.

“Le analisi sono state eseguite su campioni di tipo top-soil, ossia sui primi 10-20 centimetri di terreno in superfice, mentre per quanto riguarda le analisi dell’atmosfera, la stessa Arpac ha ammesso di aver effettuato i rilievi in maniera superficiale, non avendo a disposizione le strumentazioni adatte per effettuare rilievi di tipo specifico” ha affermato Gianluca Napolitano in rappresentanza del Forum per l’Ambiente.  A preoccupare è in particolare l’elevata presenza di berillio che in elevate quantità può essere altamente dannoso.

Durante l’incontro si è quindi proposto di procedere per vie legali, il comitato dei cittadini dovrebbe quindi nelle prossime settimane presentare una denuncia in simbiosi con il forum ambiente: “Non ci saranno costi per chi vorrà sostenerci – afferma Napolitano – gli atti e i risultati delle varie analisi sono al vaglio di un nostro legale che ci indicherà come procedere, il nostro obbiettivo è quello di “allargare” il campo delle indagini, non solo circoscritte al capannone incriminato, ma anche ad eventuali danni procurati ai residenti delle zone limitrofe, anche dei comuni di San Vitaliano e Scisciano, verso cui la nube nera si è diretta, e su cui non sono stati effettuati campionamenti del terreno o dell’aria”.

All’incontro era presente anche Gennaro Esposito di Assocampaniafelix che, dopo aver visualizzato il risultato delle analisi Arpac, ha espresso le sue perplessità: “Escluderei la natura vulcanica dei composti, i metalli pesanti esistono nei nostri terreni ma li troviamo con valori omogenei per tutte le tipologie e di certo non solo per Stagno e Berillio, che è un metallo che si usa principalmente nell’industria dei computer, è importante fare una diffida anche ai vigili del fuoco per avere una relazione su cosa è effettivamente bruciato nell’incendio. Mancano clamorosamente in queste analisi rilievi sulla presenza o meno nel territorio di idrocarburi, principali indiziati ed essere sprigionati vista la natura dell’attività che ha subito l’incendio”.

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