venerdì, Aprile 19, 2024
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Sfila la magia della macchina di Santa Rosa, tanti nolani nella gemellata Viterbo

macchina-santa-rosa-viterbo VITERBO- Tutta la citta’ di ferma: domani a Viterbo e’ il giorno del Trasporto della Macchina di Santa Rosa. Si tratta di una struttura alta 30 metri e pesante 50 quintali portata a spalla per le strettissime vie del centro storico da circa cento uomini chiamati Facchini. Una festa in attesa di ricevere un prestigioso riconoscimento: i primi giorni di dicembre a Baku, in Azerbaijan, dovrebbe essere inserita nella lista dei beni immateriali dell’umanita’ dell’Unesco. La candidatura e’ stata presentata come ‘Rete delle grandi Macchina a spalla’ insieme ai Gigli di Nola, alla Varia di Palmi e ai Candelieri di Sassari. Alle 21 da Porta Romana il capofacchino Sandro Rossi dara’ l’ordine del ”Sollevate e fermi”, la Macchina verra’ quindi alzata dai cavalletti e iniziera’ a sfilare tra la gente. Lo spettacolo e’ suggestivo e’ ogni anno richiama oltre 50 mila persone: la mole sovrasta i tetti dei palazzi, il percorso si snoda nel cuore di Viterbo lungo vie strettissime. In alcuni casi il passaggio e’ questione di centimetri, tanto che i Facchini ai lati sono costretti a mettere la testa all’interno. Sotto la struttura ognuno ha il proprio ruolo. Ci sono le ‘guide’ a supporto del capofacchino; i ‘ciuffi’, il posto piu’ ambito, che stanno sotto; le ‘spallette fisse’ ai lati, quelle aggiuntive inserite in determinati tratti del percorso, le ‘corde’ che tirano la volata sull’ultimo tratto in salita, effettuato di corsa. E poi ‘leve’ e ‘stanghette’. Ma le mansioni sotto e fuori sono molte di piu’, tanto che in totale la squadra dei Facchini e’ composta da oltre 200 persone. La Macchina che sara’ trasportata domani sera si chiama Fiore del Cielo. E i fiori li lancia davvero sulla folla. A sorpresa, ogni anno in un punto diverso del percorso, suddiviso in sette tappe lungo oltre un chilometro. E’ alla sua quinta e forse ultima uscita, a idearla e’ stato l’architetto Arturo Vittori, fratello dell’astronauta Roberto. Quest’anno e’ stato deciso di cambiarne il colore, passato da oro a bianco. La struttura e’ molto complessa e artistica: e’ composta da un traliccio che determina l’oscillazione del peso sulle spalle dei Facchini – chiamata ‘accollata’ – secondo la loro andatura; dal basso verso l’alto ospita tre sfere di grandezza decrescente, la piu’ grande color oro sopra la base, al centro un’altra rossa, e a 30 metri di altezza, sotto la statua della santa, il globo piu’ piccolo da cui si sprigiona una forte luce bianca. Altri elementi sono i tre leoni (il leone e’ il simbolo di Viterbo) alla base e i nove angeli che salgono fino ai piedi di Rosa, quindi tre grandi fasce bianche su cui spiccano centinaia di rose lavorate a mano.(ANSA).

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