di Bianca Bianco
NOLA- Si chiama “Il triangolo della vita”. Per cercare di cambiare quell’etichetta che da anni è incollata al territorio tra Nola, Acerra e Marigliano. Quel triangolo della morte, definizione che ha fatto il giro del mondo e che ha identificato per tanto tempo l’area nolana. E la identifica ancora. C’è chi però vuole ribellarsi, non a quella etichetta comunque basata su dati e ricerche relative allo stato di salute precario del territorio, ma all’idea che da questa condizione non ci si possa riscattare. Invece no, dicono le associazioni dell’area nolana, questo non deve essere il triangolo della morte, ma quello della vita. E deve diventarlo attraverso la mobilitazione dei cittadini, attraverso la sensibilizzazione di chi questi paesi abita e vuole vivere. Il messaggio è anche una risposta alla campagna promossa per la Terra dei Fuochi, quella per intenderci che ha coinvolto le celebrità italiane, tutte in posa con cartelli che adottano comuni e ne chiedono la salvezza da una morta certa. “Ma questi comuni- afferma Antonio Laurino, portavoce dell’iniziativa- non sono affatto morti. E vogliamo gridarlo a gran voce”. Si parte da una manifestazione fissata per sabato 19 ottobre (ore 10 a piazza D’Armi) e che partirà da Nola: “Sono coinvolte le associazioni dell’area nolana- spiega Laurino-, le scuole e la Diocesi. E’ un corteo che va al di là delle identificazioni politiche, contiamo di avere con noi anche i rappresentanti politici del territorio”. Con il corteo pro-vita e anti biocidio, si punta a “sensibilizzare- spiega Laurino- ma anche a creare una nuova concezione di questo territorio soprannominato triangolo della morte. Vogliamo lanciare un messaggio chiaro, qui non c’è morte ma vita, qui c’è gente che ha voglia di ribellarsi e di fare cittadinanza attiva”. Per questo accanto al corteo si chiedono le bonifiche del territorio, si chiede che si tutelino le coltivazione della ex Campania felix, e che si indaghi anche qui sugli sversamenti tossici visto che dalle dichiarazioni dell’ex capo dei capi nolano, Carmine Alfieri oggi pentito, è emerso che sotto Boscofangone ci sarebbero fusti tossici provenienti dalla Germania. La marcia della vita coinvolgerà la città dei gigli e i comuni dell’hinterland, avrà in testa persone comuni e si spera il vescovo di Nola. E’ la prima manifestazione del genere organizzata dopo tanti anni, l’ultima coinvolse chi si opponeva alla costruzione dello stir a Tufino.