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Elezioni 2014, ecco il codice etico di “Nola che cambia”: no ai condannati, no alle spese folli

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NOLA- Si possono spendere al massimo 3mila euro per farsi la campagna elettorale, e riceverne altrettanti in contributi per sostenerla. Non sono candidabili i rinviati a giudizio ed i condannati, quanti sono stati sottoposti a misure cautelari o patrimoniali. Stop a manifesto selvaggio, e lealtà tra concorrenti. E’ l’operazione “Primarie pulite”, o meglio il codice etico che “Nola che cambia” ha varato per disciplinare lo svolgimento delle consultazioni di coalizione (fissate per il 9 marzo) e delle elezioni.

LA LEALTA’ – Norme generali sulla campagna elettorale, con cui il tavolo dell’Alternativa impone per la prima volta nella storia delle elezioni nolane un decalogo rigidissimo su candidature e campagna elettorale. Regole prima di tutto etiche, visto che tra i primi diktat imposti c’è il rispetto della “lealtà nei confronti degli altri candidati”.  E dunque: “E’ vietata ogni azione, svolta sia in forma privata che pubblica (riferibile sia ai media tradizionali che al web) tale da ledere la dignità degli altri candidati oltre che l’immagine della coalizione ovvero dei suoi componenti”. Lealtà che va dalla candidatura ai risultati, perché, c’è scritto nero su bianco, chi perderà le consultazioni di coalizione poi dovrà supportare il vincitore nelle Comunali. Senza se e senza ma.

STOP AI PREGIUDICATI- Ferree anche le norme sui casi di non candidabilità. Non sono candidabili (sia per le primarie che per le elezioni) i rinviati a giudizio, i condannati (anche in via non definitiva e anche dopo patteggiamento) “per un reato di mafia, di criminalità organizzata o contro la libertà personale e la personalità individuale; per un delitto per cui sia previsto l’arresto obbligatorio in flagranza; per sfruttamento della prostituzione; per omicidio colposo derivante dall’inosservanza della normativa in materia di sicurezza sul lavoro”. Stesso trattamento per chi ha subito una misura cautelare o patrimoniale, i condannati per delitti di corruzione nelle diverse forme previste e di concussione e per altri reati gravi.

NO ALLE SPESE PAZZE- Infine la spending review sui costi della campagna elettorale. Chi si presenta alle Primarie può fare propaganda (nel rispetto dell’ambiente, nel caso di manifesti e cartelloni) ma “improntata a criteri di sobrietà, finanziata in modo trasparente e accompagnata da un rendiconto finale”. Le spese della campagna elettorale di ciascun candidato alle primarie non possono superare il limite di 3mila euro. E nessun candidato può accettare contributi che eccedano 3mila euro. Di ogni spesa si dovrà tenere e presentare un rendiconto.

Il mancato rispetto dei comandamenti di “Nola che cambia” può essere ‘punito’ anche con l’esclusione dalla competizione. Il codice etico imposto dalla coalizione che si opporrà a Biancardi alle prossime elezioni amministrative è uno dei primi atti dopo la diffusione della Carta di intenti; intanto si aspettano le candidature, il cui termine è previsto per il 31 gennaio. In pole Raffaella Mauro e Francesco Passaro.

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