martedì, Marzo 19, 2024
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La Soprintendenza restituisce 10mila reperti ad Avella, stanziati 1,6 mln per il nuovo Museo archeologico

Il progetto del nuovo Museo archeologico
Il progetto del nuovo Museo archeologico

di Bianca Bianco (Il Mattino)

Avella. Dalle spoglie stanze della Soprintendenza al prestigioso Palazzo Alvarez de Toledo. I reperti archeologici avellani avranno presto una nuova casa.  Entro la fine dell’anno ci sarà una vetrina più elegante per i tesori venuti fuori dal ricco sottosuolo avellano. E ben 10mila “pezzi” torneranno ad Avella, e saranno trasferiti dal museo di Avellino a quello del comune del Baianese.
E’ di ieri il decreto dirigenziale con cui la Regione Campania ha stanziato un milione e seicentomila euro per allestire il museo di Avella e dell’Alta valle del Clanis nell’edificio che ospitò la nobiltà dei Colonna e poi quella degli Alvarez de Toledo. Un palazzo storico che già è sede di alcuni uffici comunali e dell’aula consiliare, e che con questi fondi europei potrà essere restaurato ed adibito ad Antiquarium. Una parte del finanziamento servirà a valorizzare il giardino “Livia Colonna”. Il progetto del museo archeologico risale all’anno scorso, e a febbraio ha ottenuto il placet della Soprintendenza ai beni monumentali che ha valutato positivamente l’opportunità di trasferire in tre sale del palazzo baronale il patrimonio storico culturale di epoca osca e romana.
Dopo il placet, l’iter dinanzi la Regione conclusosi positivamente proprio ieri mattina. Il cospicuo fondo consentirà anche di riportare nella valle del Clanio in cui sono stati ritrovati nel corso dell’ultimo secolo diecimila testimonianze degli insediamenti romani e preromani dell’antica Abella. Un ritorno auspicato da trent’anni, una occasione importante per il rilancio del turismo culturale in quest’area per troppo tempo tenuta fuori dalla mappa culturale campana.
Attualmente sono pochi anche se significativi i reperti archeologici che raccontano la storia avellana, e possono essere ammirati in due salette che si trovano sotto gli uffici della Soprintendenza in via De Sanctis.
Una sistemazione che impoverisce l’importanza dei tesori della valle dell’antico Clanio. Secondo il progetto presentato in Regione, vasi, anfore, cippi, e i 10mila reperti fiora custoditi ad Avellino andranno a riempire alcune stanze al primo piano del palazzo baronale, e accanto ci saranno gli uffici della Soprintendenza ed un ticket office con infopoint. Al piano superiore, verranno predisposte le aule di una scuola di restauro. Ma un intervento riguarderà anche il prezioso giardino all’italiana intitolato alla nobile romana Livia Colonna; nuova cura per il verde costellato di alberi collocati secondo precisa simbologia e per le statue, tra cui una maestosa rappresentazione della divinità fluviale del Clanio. Dove ora c’è un piccolo parcheggio, la Soprintendenza ha chiesto ed ottenuto di allestire una serra.
Dopo il decreto dirigenziale che ha approvato il finanziamento, entro la fine del mese partirà il bando di gara per appaltare i delicati lavori. Entro la fine dell’anno il polo museale- giardino sarà fruibile e finirà in un percorso archeoturistico che comprende l’anfiteatro romano ed il castello normanno. Il mese scorso il Comune di Avella ha già ottenuto 2,5 milioni di euro per anfiteatro e strutture recettive. Il sindaco Domenico Biancardi guarda già all’immediato futuro: “E’ un mattone importante per trasformare Avella in una città a vocazione turistica. L’Antiquarium, l’anfiteatro ed il castello saranno le principali attrattive, ma proporremo anche spettacoli ed eventi”. Proprio la scorsa settimana, infatti, è stata rinnovata la convenzione col Pomigliano Jazz Festival che riporterà artisti internazionali tra le antiche vestigia del teatro del primo secolo.
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