di Isabella Savinelli
A volte basta un nulla, un momento o un impulso improvviso per far scattare la molla; a volte può bastare anche la fredda ed insolita stanza di un bagno o di una camera da letto e quaranta lunghi anni di silenzio perché, quando arriva l’impellente bisogno di dare sfogo ai rimorsi e ai rancori repressi, non è importante né il dove, né il quando, ma il come. Questo è ciò che Marcello Fois, in una manciata di pagine e in maniera intensa ma a tratti sospesa e frettolosa, ha raccontato nel suo libro “L’importanza dei luoghi comuni”, pubblicato nel 2013 da Einaudi. Alla storia contorta e vissuta di due sorelle gemelle ma diverse, si intreccia una nascosta riflessione sull’importanza e sugli effetti dei luoghi comuni.
Le protagoniste del romanzo sono due gemelle cui la vita ha riservato strade molto diverse; si ritrovano a 48 anni nella casa paterna, alla morte del padre che le ha abbandonate da quarant’ anni. Marinella è un’astrofisica precaria, è nubile ed ha da poco un uomo; Alessandra è un’organizzatrice di eventi a tempo pieno, ha dei figli ma, soprattutto, un marito infedele. La prima è buona, più comprensiva e fa delle sue insicurezze quasi un’arma; la seconda è decisa, a tratti aggressiva ed esuberante, questo perché sono segnate da diverse vite ed emozioni. Pare che l’unica cosa che condividano sia l’odio nei confronti del padre, colpevole di un’ingiustificata assenza durata quarant’anni. Alla morte di quest’ultimo, spinte da un formale senso del dovere verso colui che, in fondo, era il loro padre, si ritrovano, insieme presso la sua casa a discutere animatamente di questioni relative all’eredità, del loro passato, delle loro vite e rivangando scomodi ricordi. A questo duetto roseo prenderà parte, poi, una vicina del padre defunto comparsa dal nulla che, con la sua intima conoscenza di Ernesto, farà luce su alcuni aspetti del rapporto padre-figlie e contrapporrà sentimenti e debolezze delle due gemelle.
Definito da molti critici un vero e proprio “dramma da camera”, il breve ed intimista romanzo di Marcello Fois racconta un incontro-scontro svolto sul ring della casa del genitore tra due gemelle, non si sa se eterozigoti nell’aspetto, ma di sicuro quanto a carattere. Tutto ciò viene raccontato con una penna decisa e pungente, con uno stile accurato, essenziale e al contempo ricco, fatto di metafore che personificano tutto quello che di inusuale e di evocativo può esserci in una continua tensione verbale e psicologica tra due gemelle, segnate per la vita dalla stessa tragica vicenda, ma destinate a differenti vite ed attitudini. Il romanzo, alias racconto breve, non indugia in descrizioni di altri eventi, non apre lo scenario ad altri personaggi, ma semplicemente ripropone, dalla prima all’ultima pagina, l’intimo e serrato dialogo tra le sue sorelle e la misteriosa ed invadente vicina, disturbato soltanto dalle gocce che stillano, dai legni che si muovono e dai tubi che vibrano. L‘abbandono delle due protagoniste da parte del padre, l’elaborazione di questa assenza, il senso di inadeguatezza che la mancanza di un amore ha generato, la difficoltà di un rapporto sempiterno come quello di due sorelle, sono senza dubbio temi importanti ma, nel romanzo, peccano di concretezza: a volte la brevità è un pregio, ma una loro maggiore elaborazione avrebbe forse dato più consistenza all’opera. In compenso, “L’importanza dei luoghi comuni” trasmette perfettamente il senso della complessità delle vicende umane e della contraddittorietà degli individui influenzati, in ogni caso, dai luoghi comuni che sono il centro del nostro mondo, le frasi e gli spazi condivisi, le parole di troppo e quelle mai pronunciate.
TITOLO: L’importanza dei luoghi comuni
AUTORE: Marcello Fois
EDITORE: Einaudi
ANNO: 2013
PAGINE: 139
PREZZO: 12.50€
