giovedì, Marzo 28, 2024
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Terra dei fuochi: la denuncia di Coldiretti: “Oltre 6 mila roghi da gennaio 2012”

Nell’area della Terra dei fuochi nelle province di Napoli e Caserta, da gennaio 2012, ci sono stati oltre 6 mila roghi di rifiuti (materiali plastici, scarti di lavorazione, pellame) con fenomeni di abbandono incontrollato e smaltimento abusivo che comportano rischi di inquinamento del suolo, dell’atmosfera e delle acque sotterranee. E’ quanto si legge nel dossier presentato dalla Coldiretti nel corso dell’audizione alla Commissione Agricoltura della Camera dei deputati in merito all’esame del disegno di legge di conversione del decreto legge 10 dicembre 2013 ‘Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali ed industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate’. “In via più generale, occorre – sostiene la Coldiretti – rendere efficaci e tempestive le azioni di bonifica dei siti contaminati e l’attivazione delle misure di emergenza e di messa in sicurezza; sbloccare i fondi esistenti e recuperare nuove risorse economiche (ad esempio proventi dei beni confiscati alle mafie) da destinare prioritariamente agli interventi di bonifica ma anche come indennizzo alle comunità danneggiate (attività agricole, comunità locali, altre attività). Sarebbe anche interessante avviare un percorso teso ad includere nella nozione di danno ambientale il danno alle produzioni tipiche”. “Nel provvedimento occorre evitare – sottolinea la Coldiretti – che gli imprenditori agricoli, sui terreni dei quali sia riscontrata una contaminazione della quale non sono responsabili, subiscano, oltre ai danni derivanti dallo stato di compromissione ambientale ed alla perdita di reddito connessa all’impossibilità di commercializzare i propri prodotti, anche gli oneri di un procedimento di bonifica. Sembra assurdo, infatti, che – sostiene la Coldiretti – nell’impossibilità di individuare il reale responsabile delle attività illecite e dell’inquinamento, gli imprenditori agricoli debbano sopportare conseguenze drammatiche ed inique, perdendo la propria attività e la proprietà dei terreni”. (adnkronos)

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