venerdì, Aprile 19, 2024
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Caos nel Movimento 5 stelle, Franco Barbato scrive a Beppe Grillo: occhio che finisci come Di Pietro

Franco Barbato
Franco Barbato

CAMPOSANO- “Occhio Beppe, che finisci come Di Pietro”. L’ex deputato di Italia dei Valori Franco Barbato, oggi vicino al Movimento cinque stelle ed aderente al Partito pirata, scrive una lettera aperta all’ex comica oggi alla guida del movimento politico. Dopo le espulsioni di quattro senatori ‘dissidenti’ e l’esodo di altri parlamentari verso il gruppo misto, c’è grande dibattito tra i pentastellati. Barbato paragona l’attuale situazione a quella vissuta con l’ultima Italia dei Valori in cui anche Di Pietro minacciò di espellere proprio lui perchĂ© “ribelle”. La mossa di Grillo di cacciare chi non si adegua alla linea e di farlo con sondaggi on line, dice Barbato, calpesta la Costutuzione. Poi si propone come “tutor a cinque stelle”, pronto a dare suggerimenti ai parlamentari del movimento.

“Caro Beppe- scrive Barbato- tu mi conosci, sai quanto ho tifato per il successo del M5S alle ultime elezioni politiche, tanto da essere definito il grillino ante litteram. Tu stesso, in un comizio a Torino, mi salutasti pubblicamente come “il guerriero” chiedendomi di unirmi a voi. Ma lasciami fare una domanda: cosa sta succedendo nel Movimento?”.

” Leggo di espulsioni, traditori da cacciare e gestione “padronale” di un movimento nato con lo slogan “ognuno vale uno”. Beppe, per me è un deja vu, che ho giĂ  raccontato a molti dei tuoi senatori. Ti ricordi quando Di Pietro voleva cacciare me, parlamentare dell’Italia dei Valori, solo perchĂ© denunciavo situazioni incompatibili con un partito che doveva rappresentare la legalitĂ  e moralizzare la vita pubblica? Ti riconosco il merito di fare politica non per interessi personali, ma per cambiare il Paese. Attento che a seguire il metodo Di Pietro si finisce come Di Pietro. Partì con una pattuglia di 43 parlamentari e ha finito per farne scappare la metĂ , brevettando, lui, lo “scilipotismo”. Risultato: IDV con percentuali da prefisso telefonico. Avendo capito com’era gestito il partito, non mi sono mai iscritto all’IDV, ma sono rimasto fino all’ultimo giorno un parlamentare del gruppo IDV, perchĂ© lì ero stato eletto dai Cittadini.  Cosa voglio dire? Che tu, benchĂ© leader indiscusso del M5S, non puoi dare l’alibi al senatore Campanella di non rispettare il voto dei Cittadini e di costituire un nuovo gruppo o finire in quello Misto. NĂ© può deciderlo la rete, e nemmeno la riunione congiunta dei gruppi parlamentari penta stellati di Camera e Senato. PerchĂ© ogni ramo del Parlamento è figlio della nostra Costituzione, e un senatore non può essere cacciato dal suo gruppo per una decisione del leader del partito o dalla rete, che possono anche stabilirne l’espulsione ma soltanto dal MoVvmento”.

“Se il senatore Campanella e gli altri tre non si riconoscono piĂą nel gruppo parlamentare M5S al Senato, lascia che facciano i traditori e se ne vadano da soli. NĂ© tu nĂ© i 29.883 militanti che si sono espressi sulla rete, potete calpestare la Costituzione impedendo la libertĂ  di critica di un parlamentare tutelata dalla nostra Carta. Il Parlamento e le istituzioni hanno delle regole a protezione della Democrazia che vanno rispettate. La mia esperienza mi ha insegnato a considerare le Istituzioni, dal Comune al Parlamento, come luoghi sacri. Voglio mettere a disposizione di tutti i parlamentari M5S questa esperienza, diventando una sorta di “tutor dei 5 Stelle a Palazzo” come tanti auspicavano e ancor oggi molti in rete invocano. Da solo iniziai a cambiare l’Italia, tu hai fatto diventare grande quel sogno dei Cittadini. Cerchiamo di non farlo morire”.

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