venerdì, Aprile 19, 2024
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Giustizia per pochi (e ricchi), avvocati nolani in rivolta: astensione dal 18 febbraio

toga_avvocatoNOLA- Astensione dalle udienze dal 18 al 20 febbraio e mobilitazione generale. Si preannuncia una settimana di fuoco per gli avvocati del foro di Nola, in rivolta contro “il tentativo, sempre più evidente, di ostacolare l’accesso dei cittadini alla giustizia pubblica, mortificandone le legittime aspettative di tutela dei propri diritti”.

Oltre al blocco delle udienze, ci sarà anche una attività di informazione, attraverso volantini, rivolta ai cittadini sulle ragioni della protesta degli avvocati. I rappresentanti del foro di Nola spiegheranno le ragioni della protesta con appositi gazebo con questa cadenza:  il 10 febbraio a Sant’Anastasia presso l’Ufficio del Giudice di Pace; l’11 a Nola dal Giudice di Pace e al Tribunale Monocratico Penale; il 12 febbraio a Marigliano (Ufficio del Giudice di Pace); di nuovo a Nola il 13 febbraio in Piazza Giordano Bruno nei pressi del Tribunale; il 14 febbraio a Pomigliano d’Arco (Giudice di Pace), il 16 febbraio ad Acerra un piazza Duomo, il 17 febbraio a Ottaviano (Giudice di Pace) e il 18 febbraio di nuovo al Tribunale di Nola – Reggia degli Orsini.

La protesta riguarda i recenti provvedimenti legislativi che comporteranno quale conseguenza che sarà consentito solo alle persone benestanti l’accesso alla tutela giudiziaria, comprimendo drasticamente il diritto di difesa che la Costituzione italiana garantisce ai cittadini. Infatti, negli ultimi 8 anni è aumentato mediamente di oltre il 150% il costo a carico dei cittadini del contributo unificato per gli atti giudiziari, dei bolli e dei diritti di cancelleria. È stata reintrodotta la Media-Conciliazione obbligatoria nonostante la dichiarazione di illegittimità costituzionale della Consulta, imponendo così un ulteriore costo a carico dei cittadini e un ostacolo in più all’accesso alla giustizia pubblica, con il subdolo intento di privatizzare la funzione giurisdizionale. Sono stati ridotti i già miseri compensi per il Patrocinio a spese dello Stato per i cittadini meno abbienti ma l’Avvocatura italiana continua nonostante ciò a difendere i più deboli.

Si sono allungati a dismisura i tempi di attesa prima di ottenere una sentenza, così mortificando il diritto di difesa a danno dei cittadini che chiedono giustizia. Gli interventi normativi degli ultimi anni, realizzati con l’arbitrario ricorso alla decretazione d’urgenza, hanno aggravato ancor più i problemi della Giustizia-lumaca nel nostro Paese mentre manca una organica politica giudiziaria. Si vuole obbligare i Cittadini a pagare per conoscere le motivazioni di una sentenza, dimenticando lo stato di diritto e il giusto processo.

Si vuole introdurre la responsabilità solidale di Avvocati e parti per (presunta) lite temeraria a favore dei poteri forti e delle lobbies economico-finanziarie e per impedire che gli avvocati tutelino i diritti dei cittadini. Le sempre più frequenti intercettazioni dei colloqui tra difensore e assistito violano i divieti previsti dalla legge e le libertà costituzionali.

«I temi trattati sono decisivi per il futuro della professione forense ma anche fondamentali per la difesa dei diritti dei cittadini, soprattutto delle fasce più deboli della popolazione», stigmatizza il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola, Francesco Urraro. «Purtroppo, con i provvedimenti nati sull’onda dell’emergenza economica – continua il presidente Urraro – abbiamo assistito alla riduzione dell’esercizio della difesa e allo svilimento del ruolo dell’Avvocato quale difensore di diritti e si è innescato un lento processo di compressione dei diritti dei cittadini-utenti del servizio giustizia, in nome di una presunta maggiore efficienza della giustizia civile».

 

 

 

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