giovedì, Marzo 28, 2024
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Nolano nella Terra dei Fuochi: bonifiche e screening, ecco tutti i Comuni coinvolti. La legge in pillole

terrafuochi1di Bianca Bianco

NOLA- Il decreto “terra dei fuochi” numero 136/2013  è legge. Il testo dispone in materia di bonifiche, monitoraggio terreni, screening sanitari e si compone di nove articoli che prevedono alcuni interventi considerati cruciali per risolvere la piaga dell’inquinamento in Campania. Per esempio l’introduzione del reato di “combustione di rifiuti”, così da incidere sulla diffusione di roghi tossici, la fondamentale mappatura dei territori avvelenati, l’invio dell’Esercito per vigilare sulle attività di bonifica e lo screening sanitario gratuito su 1,3 milioni di campani, per potere avviare finalmente uno studio epidemiologico definitivo sugli abitanti di 57 comuni della Regione (ma il provvedimento riguarda anche la Puglia).

Secondo quanto riporta la Direttiva Ministeriale inerente la legge su “Terra dei fuochi”, i Comuni che saranno coinvolti nelle attività previste dalla legge, dalle bonifiche allo screening gratuito,  sono 57 suddivisi per provincia di Napoli e provincia di Caserta. Eccoli (in neretto quelli dell’area nolana in senso stretto):

Provincia di Napoli: Napoli, Acerra, Afragola, Caivano, Calvizzano, Casamarciano, Castello di Cisterna, Casandrino, Casalnuovo, Casoria, Cercola, Crispano, Frattamaggiore, Frattaminore, Giugliano in Campania, Marano, Marigliano, Mariglianella, Saviano, Melito, Mugnano, Nola, Palma Campania, Pomigliano d’Arco, Qualiano, Roccarainola, Sant’Antimo, S. Giuseppe Vesuviano, Somma Vesuviana, Scisciano, Striano, Terzigno, Villaricca.  

Provincia di Caserta: Caserta, Aversa, Carinaro, Casaluce, Casal di Principe, Casapesenna, Castelvolturno, Cesa, Frignano, Gricignano d’Aversa, Lusciano, Maddaloni, Marcianise, Mondragone, Orta di Atella, Parete, S. Cipriano d’Aversa, S.Marcellino, Sant’Arpino, Succivo, Teverola, Trentola Ducenta, Villa di Briano, Villa Literno.

Rispetto all’area nolana, nonostante non siano citati nella direttiva ministeriale, sono stati presentati emendamenti che riguardano altri Comuni dell’Agro; emendamenti con cui si è chiesto di allargare la portata del testo anche a Comuni limitrofi a quelli citati e ingiustamente esclusi dal novero di quelli interessati. I comuni sono San Vitaliano,  Brusciano, Saviano, Cicciano, Tufino, Comiziano, Visciano, Cimitile. Gli ordini del giorno sono stati presentati da Manfredi (Pd) e Russo (Forza Italia) che hanno lavorato insieme in Commissione. Il governo si è impegnato ad estendere le norme anche a questi comuni contigui a quelli rientranti nella lista della direttiva ministeriale. Entro 90 giorni potranno essere aggiunti.

SCREENING SANITARIO– In realtà, nonostante siano citati, dallo screening sanitario (operazione mastodontica) sono esclusi Napoli e Caserta. Scelta che susciterà polemiche, dettata forse dalla necessità di non allargare ulteriormente un territorio già vasto che va da da Castel Volturno a Nola, per 1,3 milioni di persone ed un budget di 50 milioni di euro da spartire con la Puglia. Entro 90 giorni (entro il 9 maggio) la Regione dovrà realizzare piano di prevenzione di massa di malattie legate all’inquinamento ambientale, a partire dalla prevenzione dei tumori.

MAPPATURA E BONIFICHE: Entro poche settimane partirano i monitoraggi dall’alto su 3.200 chilometri quadrati (con tecnologie radiometriche). Fondamentale sarà l’apporto del telerilevamento previsto dal progetto Miapi (Monitoraggio aree potenzialmente inquinate), attraverso il quale potranno essere individuati anche rifiuti sepolti e radioattivi, fino a 20 metri di profondità.

INVIO DELL’ESERCITO E REATO DI COMBUSTIONE RIFIUTI-  Due nodi cruciali, il primo riguarda l’invio di militari dell’Esercito per monitorare le aree sottoposte a mappatura e bonifica, al fine di evitare (questo l’obiettivo del testo di legge) eventuali ingerenze e controlli della malavita. Il secondo prevede che chi appicca roghi di rifiuti sia arrestato. Prevede una reclusione da 2 a 5 anni per chi brucia rifiuti abbandonati o depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate. La pena sale fino a 6 anni nel caso si trattasse di rifiuti pericolosi ed è ulteriormente aggravata se il fatto avviene in territori con un'”emergenza rifiuti” come è la zona di Casal di Principe.

 

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