venerdì, Aprile 19, 2024
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Primarie nolane, Passaro: città deve tornare a sperare, questo centrodestra sporca ciò che tocca

Francesco Passaro
Francesco Passaro

di Bianca Bianco

NOLA- Nell’era dell’anti-politica, nell’epoca della ‘kasta’, anche avere esperienza può essere per qualcuno un vulnus. Avere maturato competenza, aver vissuto altri tempi politici, avere messo a disposizione della comunità la propria voglia di far bene, può apparire un marchio infamante: tu già c’eri, ora “largo ai giovani”. Ma non è così, non lo è per tutti.

Lo dimostra Francesco Passaro, 64 anni, candidato alle Primarie di “Nola che Cambia”. Tra i quattro aspiranti sindaci è quello con più esperienza politica alle spalle essendo stato consigliere per due mandati (ha affrontato tre elezioni)  ed avendo una storia (dai laburisti al pds fino ad oggi) da raccontare. Ma nonostante questo ‘bagaglio’ di esperienza in dote, si rimette in gioco con lo strumento delle primarie.

Dirigente provinciale delle Agenzie delle Entrate, già consigliere comunale allontanatosi dalla politica per qualche tempo, oggi torna in campo, dice, “per dare una mano”. Anche a lui abbiamo rivolto le 10 domande del giornalelocale.

Perché ha deciso di candidarsi alle Primarie?   

Perché ho due grandi passioni: Nola e la politica. E ritengo di poter fare qualcosa per entrambe”.

Da dieci anni vince il centrodestra. Perché è troppo forte numericamente o perché l’alternativa non ha mai saputo organizzarsi? 

“Il centrodestra vince perché ha una forte e vasta rete clientelare, difficile da sradicare. Per questo a Nola serve un’alternativa seria a questo governo uscente. Io ci credo, questa è la volta buona, c’è coesione tra chi può offrire l’alternativa. Possiamo fare bene”.

Nel suo programma da candidato sindaco cosa c’è al primo posto per Nola? 

“Al primo posto c’è la speranza. Io vorrei potere ridare ai nolani la gioia di vivere in questa città”.

Come giudica l’operato dell’amministrazione Biancardi? Salva qualcosa degli ultimi 5 anni? 

“La giunta Biancardi ha fatto clientela e non ha operato bene per la città. Guardando con sincerità a questi cinque anni di centrodestra, non riesco a salvare proprio nulla. Vede, hanno ‘sporcato’ tutto ciò che hanno toccato. Pensi alla festa per il riconoscimento Unesco. Da momento di orgoglio e gioia collettiva per la città si è trasformata in appuntamento settario, destinato solo a quella parte politica”.

Un aggettivo per definire i tre sfidanti. 

“Costagliola è l’outsider, Napolitano un giovane esperto e Tripaldi una donna coraggiosa”.

Gioco della torre: chi butterebbe dei tre?

“Stiamo affrontando le Primarie, lo spirito collaborativo e leale è fondamentale: o restiamo tutti e quattro, o ci buttiamo insieme”.

Se vince le primarie i tre perdenti faranno parte della sua squadra per le elezioni? 

“Considero i miei tre sfidanti tre amici che condurrei con piacere nel mio coordinamento politico da candidato sindaco. Ho letto con simpatia le ipotesi di fantasia sulle giunte, finora mi hanno dato tutti la delega al bilancio ed alle tasse perché lavoro per l’Agenzia delle Entrate. Li ringrazio, ma vorrei sottolineare che…so fare anche altro. Battute a parte, in una ipotetica giunta Passaro darei a Costagliola la delega a Personale e Polizia Municipale, a Napolitano quella ai Beni culturali e a Tripaldi quella alle Finanze ”.

Quali sono i cardini del suo programma elettorale? 

“Trasparenza, competenza, solidarietà. In una sola frase: rendere Nola una città migliore”.

Cosa significa essere nolano, oggi? 

“Significa e deve significare essere consapevoli che il mondo non finisce a Nola. Uscire dal provincialismo, aprirsi al mondo”.

Nola che cambia, ma in cosa deve cambiare Nola? 

“Deve cambiare la mentalità dei cittadini, questo deve essere il primo passo. Poi Nola deve trasformarsi in città più vivibile, a misura di cittadino mentre il Comune deve essere trasparente. Sogno una città che dia pari opportunità ed occasioni ai suoi abitanti: quello sarebbe il vero cambiamento”.

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