giovedì, Aprile 25, 2024
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Si spoglia nell’Asl per protesta, l’appello di Antonio: la mia battaglia per tutti gli ammalati

Antonio Milano protesta nell'Asl di Baiano
Antonio Milano protesta nell’Asl di Baiano

di Bianca Bianco
BAIANO-  Si è spogliato ed ha mostrato le sue ferite per protestare contro la malasanità. Come un reduce di guerra, ha esibito il profondo squarcio sul torace, residuo di una operazione subita per contrastare le conseguenze di una grave malattia. Antonio Milano, 69enne di Napoli, ma residente da 44 anni a Baiano, è stato ieri protagonista di una eclatante azione dimostrativa all’interno della sede del distretto dell’Asl, a due passi dal Municipio, in piazza Luigi Napolitano.
Antonio, pensionato ed invalido civile, sposato e con tre figli, una dei quali vive con lui, ieri si è denudato dinanzi il personale medico e amministrativo del distretto. Ha tolto la camicia ed il maglione per far vedere i tagli chirurgici e poi ha urlato la propria rabbia per la sua condizione: dal 27 marzo non riceve le sacche esterne e le placche per la raccolta delle feci. Un disagio importante per l’anziano, che dopo avere fatto più volte richiesta ed avere ricevuto inviti a tornare nei giorni successivi, ieri mattina si è convinto a dare vita alla protesta, che ha richiamato sul posto anche i carabinieri della locale stazione.
Il moto di ribellione di Antonio è durato per qualche minuto, poi è stato portato alla calma dai carabinieri. Ma la rabbia per la sua condizione resta. «Sono stato ricoverato in ospedale per tre mesi, dal ventiquattro dicembre al diciannove marzo – racconta il sessantanovenne – e dopo l’operazione che ho subito per una grave malattia devo portare una sacca per le feci. Ho perso trenta chili, mi sono ridotto ad uno scheletro e devo convivere con questo disagio. E adesso devo anche combattere contro la sanità». Le sacche e le placche di protezione, racconta, gli sono state consegnate con un corriere fino allo scorso 27 marzo, quando poi la fornitura si sarebbe interrotta: «E lì è cominciato il mio calvario – continua – perché sono venuto all’Asl più volte per chiederne una scorta, ma pare che non ci siano soldi, e quindi devo aspettare. Ma questo è un mio diritto, non una pretesa. Io vivo un disagio enorme, questi ricambi sanitari mi servono per condurre una esistenza dignitosa». L’uomo è stato poi rassicurato, presto avrà il materiale che chiede. Ma lui non abbassa la guardia: «Trentacinque anni fa mi misi sui binari della stazione, anche allora chiedevo fosse rispettato un mio diritto. Ora sono anziano, ma non smetto di rivendicare quello che mi spetta: se sarà necessario lo rifarò».
«È una battaglia per i diritti di tutti gli ammalati», aggiunge Milano, un onesto pensionato che si è dato da fare per quarant’anni facendo tanti lavori dignitosi. Ed ora, nel momento in cui ha maggior bisogno di assistenza e di cure, si sente abbandonato dalle istituzioni. Tanto da vedersi costretto ad azioni eclatanti, nella speranza di ricevere a breve una risposta concreta.

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