giovedì, Aprile 25, 2024
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Camposano, oggi ultimo saluto all’ operaio morto. Ecco come fu simulato incidente

 

Antonio Candilio
Antonio Candilio

 CAMPOSANO- (di Nello Lauro- Il Mattino) I dubbi investigativi sono diventati certezze giudiziarie. La tragedia che ha visto la morte di Antonio Candilio, 55 anni, operaio edile di Camposano, deceduto dopo una caduta da una scala mentre lavorava, si arricchisce di nuovi risvolti. I carabinieri della stazione di Cimitile hanno denunciato nella mattinata di ieri, in stato di libertà, per frode processuale in concorso e, rispettivamente, per omicidio colposo e favoreggiamento un 41enne di Camposano ed un 43enne di Cimitile. Sabato pomeriggio scorso, i militari della compagnia di Nola, agli ordini del capitano Michele Capurso, sono intervenuti dopo la morte di Antonio Candilio avvenuta nell’abitazione del 41enne, in seguito ad una caduta da una scala mentre aiutava il padrone di casa a ricondizionare una canna fumaria. Una dinamica che da subito non ha convinto gli investigatori arrivati sul luogo della caduta: durante il sopralluogo e i rilievi effettuati gli uomini della Benemerita hanno nutrito forti dubbi che la morte dell’uomo fosse avvenuta dove indicato dal 41enne. Sul presunto luogo della morte i militari hanno trovato poche pietre con sangue già essiccato, troppo poco viste le ferite riportate dal 55enne: anche la versione dell’altro operaio – che lavorava in nero come Candilio- è sembrata poco credibile. Al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria la Pietà di Nola poi i parenti della vittima avevano riferito agli investigatori di non essere a conoscenza di quella improvvisa riparazione pomeridiana del familiare ma che Candilio stesse lavorando da un’altra parte del paese. I militari, sulla base di queste indicazioni e grazie all’aiuto di altre testimonianze, hanno rintracciato il cantiere edile, sempre a Camposano ma in una strada diversa, e qui hanno scoperto un arco crollato con numerose tracce di sangue su tutto il terreno circostante e l’inseparabile bicicletta che l’operaio usava da sempre per i suoi spostamenti tra i cantieri dove lavorava. Visto alle strette e davanti all’evidenza dei fatti e incalzato dalle domande dei carabinieri il 41enne, titolare dello stabile, ha ammesso che la dinamica dei fatti era stata “aggiustata” portando anche alcune pietre insanguinate nel fondo del presunto incidente in via Trivice d’Ossa e affermando che l’operaio era caduto da una scala. Candilio era stato trasportato subito in auto al nosocomio della città bruniana dove però era arrivato già senza vita: troppo gravi le ferite riportate alla testa dopo il crollo. L’immobile è stato immediatamente messo sotto sequestro mentre sono in corso le verifiche del caso per accertare se ci fossero le autorizzazioni edilizie previste. La salma di Antonio Candilio è stata trasferita al II Policlinico di Napoli dove è stato effettuato l’esame autoptico disposto da Carmine Renzulli, il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Nola che si occupa di coordinare le indagini. Oggi pomeriggio alle 14,30 la salma arriverà nella sua abitazione a Camposano e alle 15,30 nella chiesa di San Gavino Martire saranno clebrati i funerali dell’operaio che lascia una moglie, tre figli e il ricordo di uomo che ha dedicato la sua vita alla famiglia e al suo lavoro.

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