venerdì, Aprile 19, 2024
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Carceri, Orlando firma protocollo ministero-Regione Campania: c’è anche Lauro

LAURO –  Interventi per i detenuti tossicodipendenti, per l’edilizia carceraria e per ampliare i percorsi di reinserimento sociale e lavorativo, attraverso l’integrazione con il territorio. E’ quanto prevede il protocollo d’intesa siglato oggi tra il ministero della Giustizia, la regione Campania, i Tribunali di sorveglianza di Napoli e Salerno e l’Anci Campania. Il protocollo, che segue quelli analoghi già siglati nelle scorse settimane con Umbria, Lazio e Liguria, stabilisce l’impegno la Regione a sostenere programmi terapeutici alternativi per 150 tossicodipendenti e l’affidamento al Sert per altri 80. Previsti anche interventi di edilizia, attraverso un tavolo tecnico, per le carceri di Poggioreale, S. Maria Capua Vetere e Lauro, percorsi di formazione e reinserimento e potenziamento dei presidi sanitari. Il ministro Andrea Orlando, che ha firmato l’intesa con il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, ha sottolineato “l’importanza dell’accordo con una realtà caratterizzata da particolari difficoltà del sistema carcerario”, come quella di Poggioreale. Per il guardasigilli “oltre al problema della quantità, legato al numero dei detenuti e agli spazi a disposizione, c’è quello della qualità, come dentro le carceri si sviluppano servizi e attività. In questo ambito la collaborazione con le regioni è fondamentale per il potenziamento delle misure alternative”. “Vorremmo andare a Strasburgo e rivolgerci all’opinione pubblica non solo dicendo che ci sono pochi detenuti che vivono in uno spazio inferiore a 3 metri quadrati – ha aggiunto il ministro – ma anche fornendo uno screening sulle varie realtà del Paese” . Nei prossimi giorni, ha ribadito Orlando, “sarà in rete il database con le informazioni per ogni singolo istituto”. Il governatore Caldoro ha infine ricordato l’impegno economico della Regione: “abbiamo già messo in campo circa 9 milioni di euro”, ha detto, e ha spiegato che sono stati avviati “percorsi formativi per circa 1.500 detenuti, soprattutto nel settore dell’artigianato”.

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