NOLA- Interporto Campano cita il Comune di Nola per i lavori di rifecimento di Corso Tommaso Vitale. Gli stessi lavori per i quali, ormai 12 anni fa, fu stipulato il discusso protocollo d’intesa che poi fu ripreso dall’amministrazione in carica. Accordo da due milioni di euro che prevedeva anche il rifacimento del basolato della via dello shopping a costo zero per l’ente di piazza Duomo perché a carico della società di Gianni Punzo. Il patto, risalente all’amministrazione Serpico, era stato previsto per ‘risarcire’ la città del mancato versamento degli oneri di urbanizzazione per la costruzione a Boscofangone del centro servizi Vulcano Buono.
Nonostante i lavori di “restauro” della pavimentazione di Corso Vitale, conclusisi pochi mesi fa per una serie di ritardi, dovessero essere a carico di Interporto, la società oggi notifica al Comune di Nola un atto di citazione per opposizione a decreto ingiuntivo chiedendo di pagare 173mila euro.
Ad iniziare la querelle giudiziaria è la ditta con sede ad Afragola che ha svolto negli ultimi due anni i lavori nel Corso. Questa con decreto ingiuntivo ha richiesto sia al Comune che all’Interporto di pagare 173mila 580 euro e il Tribunale di Nola ha accolto il ricorso ingiungendo alla società di Punzo e al Comune di pagare la somma più gli interessi. L’atto è motivato dal “mancato pagamento delle fatture per la riqualificazione di Corso Tommaso Vitale”. A questo punto Interporto ha notificato all’amministrazione l’atto di citazione in opposizione al decreto ingiuntivo numero 1822/2013 “considerando tale provvedimento ingiusto e gravemente lesivo dei diritti della società opponente per la sua assoluta estraneità ai fatti di causa”. Interporto, insomma, non ritiene di dovere pagare e trascina Nola “in Tribunale”. L’ente ha già nominato un legale (l’avvocato Tudisco) intendendo resistere alla richiesta di Interporto.
