giovedì, Aprile 18, 2024
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Trasparenza e corruzione, a Nola i 6 aspiranti sindaci a confronto: Mandatopoli scuote il torpore

nola_dibattito4NOLA- (di Bianca Bianco) Nell’anno di Mandatopoli il significato di trasparenza ha doppia valenza per Nola. Anche per questo è stata scelta come domanda da sottoporre come terza ad Ambrosio, Biancardi, Cutolo, Tripaldi, Vallone, Vitale intervenuti ieri a Piazzolla nel dibattito a sei voci per le elezioni comunali,  la questione  della pubblica amministrazione, della corruzione, della chiarezza degli atti amministrativi.

Questo è l’argomento su cui forse  i candidati si mostrano più sensibili e preparati e con diverse idee da condividere. Obbligatorio il riferimento alla vicenda Mandatopoli, la sottrazione di 1,3 milioni di euro alle casse comunali da parte di alcuni impiegati infedeli (di recente condannati) attraversi mandati di pagamento falsi o clonati a persone ed imprese compiacenti. Non sono però i cinque aspiranti sindaci a citarla direttamente, ma lo stesso sindaco uscente Biancardi che allo scandalo ritorna per segnalare l’attenzione della sua amministrazione sulla trasparenza ed il controllo degli atti.  I contributi sulla tematica sono comunque anche altri.

Mimmo Vitale propone la creazione “di uno staff di esperti informatici che redigano gli atti amministrativi”, inoltre rende palese il progetto della sua coalizione: “Bilancio partecipato, piano urbanistico partecipato e condivisione coi cittadini di progetti che incidono sulla quotidianità come il piano traffico. Per governare serve umiltà e non imposizione arrogante dei progetti, come finora fatto”. Lo slogan del candidato (tra gli altri) di Ncd-Udc è “Nola governala tu”. E sulla nolanità a ogni livello, dai dirigenti alle professionalità di ogni settore della cosa pubblica, insiste più volte.

Armando Vallone del Movimento Cinque stelle punta sui temi caldi del suo (non)partito: “Sulla trasparenza siamo i più credibili perché riprendiamo i consigli comunali da un anno e mezzo. Ora però guardiamo oltre, e proponiamo le riprese anche delle commissioni e delle giunte, perché i cittadini devono sapere cosa ni loro amministratori si dicono e cosa decidono nel chiuso dei loro uffici”. Poi ricorda la volontà dei pentastellati di avviare diverse iniziative:  “censire gli immobili del comune, videosorvegliare le periferie per evitare sversamenti, creare un registro comunale dei tumori, svolgere elettronicamente le gare di appalto, scegliere gli assessori in base al curriculum e non ai voti”.

Maria Franca Tripaldi spiega la sua ricetta: “Abbiamo aderito alla campagna per la trasparenza e contro la corruzione di “Riparte il futuro” che obbliga i sindaci al bilancio trasparente ed alla pubblicazione dei suoi dati. Io ho messo la mia dichiarazione dei redditi completa”. Poi aggiunge: “Trasparenza è anche offrire un sito internet ed un Comune più accessibili ai cittadini, fino ad oggi spaesati e rimbalzati da un ufficio all’altro. Anche la chiarezza dei propri diritti è trasparenza, basta con l’idea che i diritti siano favori concessi”.

Franco Ambrosio anche rispondendo alle critiche alle vecchie amministrazioni avanzate da Vallone ricorda i suoi anni da amministratore (ha fatto il sindaco per tre anni): “Già allora mettevamo in Rete tutto ed abbiamo agito sempre nella totale trasparenza”. Poi tuona: “ Il vero nodo trasparenza riguarda la situazione economica di Nola, e Biancardi ce la deve spiegare. Siamo un Comune sano o siamo un comune dissestato? Ecco cosa manca alla città, la chiarezza sui numeri e lo dimostra la vicenda dei revisori dei conti che hanno deprecato ma comunque approvato un bilancio dopo la vicenda Mandatopoli”.

Arturo  Cutolo è l’unico che indirizza il suo discorso su una tematica locale e concreta e molto sentita chiedendo che  il Comune di Nola esca dall’agenzia di sviluppo “carrozzone in cui qualche politico non nolano ha piazzato professionisti non nolani”. Una vicenda che comporta “spreco di denaro dei cittadini- incalza- e che va risolta”. Poi critica la gestione Biancardi: “Il bilancio andava condiviso coi cittadini, e non imposto”.

Geremia Biancardi inizia elencando le attività della sua amministrazione in tema di trasparenza: “Noi abbiamo sin da subito aderito al consorzio Sole- cita il primo cittadino uscente-  che gestisce gli immobili confiscati alla camorra. E  la seconda nostra delibera, cinque anni fa,  ha riguardato la stazione unica appaltante. E’ un tema per noi fondamentale, io sono stato accorto ed ho sempre vigilato”. Poi il riferimento atteso dal pubblico, quello su Mandatopoli. Qui la fascia tricolore riesce a capovolgere il banco spiazzando chi lo voleva sulla difensiva e rivendica il ruolo della sua amministrazione nella scoperta dello scandalo: “E’ stato durante la mia gestione che è stato denunciato lo scandalo Mandatopoli lo scorso agosto. Ci siamo accorti di cosa stava avenendo, e di cosa era avvenuto negli anni in cui non governavamo noi. Abbiamo  fatto molto altro per la trasparenza. Per esempio  abbiamo tagliato i rami marci della macchina comunale, vera cancrena di Nola, e fatto eliminare i residui attivi e passivi su cui si basava il meccanismo di Mandatopoli”.

Le risposte alle due domande precedenti qui e qui

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