giovedì, Marzo 28, 2024
spot_imgspot_img
spot_img

I PIÙ LETTI DELLA SETTIMANA

ARTICOLI CORRELATI

Casa abusiva e famiglia sfrattata, arrivano le ruspe ma Avella si ribella: cittadini pronti a impedire demolizione

La casa da abbattere
La casa da abbattere

AVELLA- (di Bianca Bianco) Per bisogno, ma soprattutto per protesta, vivono da qualche giorno nella loro auto. La loro casa, costruita con enormi sacrifici in località Sant’Angelo, sarà abbattuta forse nei prossimi giorni per ordine della magistratura. E’, per la legge, un immobile abusivo, e dalla legge non si deroga. Il problema è che quella casa molto grande è lì da venti anni, e come altre in quella zona avrebbe potuto essere condonata ma vizi formali hanno impedito che avvenisse. Risultato: venti anni di sacrifici economici e morali di una famiglia diverranno a breve macerie. Contro questa “ingiustizia” si sta mobilitando il paese e l’opposizione consiliare ha chiesto un consiglio comunale proponendo una soluzione. Nei prossimi giorni potrebbe partire anche una manifestazione per impedire l’arrivo delle ruspe che dovrebbero demolire l’immobile e con esso la storia e i sacrifici di una famiglia.

 

LA STORIA–  Di recente la Procura Generale della Corte d’Appello di Napoli ha ordinato a diversi comuni della regione l’abbattimento di quegli edifici a cui sono state notificate ordinanze di demolizione che finora non sono state ancora eseguite nonostante l’esistenza di una sentenza passata in giudicato. Sotto le ruspe dovranno finire anche le case costruite dal 2003. La casa della famiglia Abate di Avella, padre, madre e due figli, rientra nella prima tipologia e potrebbe essere la prima abitazione civile abbattuta per ordine dei giudici nel paese che negli anni ha visto un fiorire di abitazioni illegali e di condoni. Qualcuno potrebbe dire “dura lex sed lex”, ma i cittadini di Avella e la politica locale si stanno mobilitando perché si tratta di una famiglia umile che in quella casa grande, frutto di enormi privazioni, vivono da anni e che per un mero vizio di forma non ha potuto ottenere il condono nonostante abba versato oneri di urbanizzazione lecitamente incassati dal Comune. Una storia intricata, dunque, che in questi giorni arriverà al suo epilogo.

 

LA PROTESTA– Il giudice per l’esecuzione del Tribunale di Avellino ha infatti intimato lo sfratto alla famiglia, che da sabato si è piazzata in auto. La casa dovrà essere abbattuta, ma molti in paese sono intenzionati ad impedire la distruzione dell’immobile. La minoranza consiliare ha proposto una soluzione: il Comune potrebbe acquisire l’immobile al proprio patrimonio “in quanto bene di pubblica utilità”. Una soluzione estrema che potrebbe, ma il condizionale è d’obbligo, garantire alla famiglia Abate di restare nella casa come fosse edilizia popolare. Il Consiglio comunale è convocato per il 5 giugno, ma potrebbe essere troppo tardi. Nell’attesa del civico consesso, qualora dovessero arrivare le ruspe per demolire la casa, la gente è pronta a mobilitarsi e ad impedire la distruzione dell’immobile anche con atti di forza.

 

 

Print Friendly, PDF & Email

I PIÙ POPOLARI

This site is protected by wp-copyrightpro.com