venerdì, Marzo 29, 2024
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Cicciano, un Palio per uno non piace a nessuno: polemiche su ex aequo tra Castrum e Li Rosci

di Nello Lauro

CICCIANO – Da Palio di tutti a Palio di nessuno. La sonora bordata di fischi e di buh di disapprovazione che fanno da colonna sonora al sofferto verdetto di giudici e organizzazione chiude la XIII edizione del Palio dei Quartieri di Cicciano. Tutto succede negli ultimi 30 metri dello splendido e gremito percorso dell’antico fossato:  gli spingitori  delle botti dei quartieri Castrum e Li Rosci vanno a contatto.  I concorrenti si fermano: nessuno taglia il traguardo con le botti ferme sul percorso.  Da lì si capisce poco o nulla: c’è chi parla di squalifica al quartiere Li Rosci che avrebbe durante il percorso ostacolato i colleghi del Castrum, c’è chi invece parla di un infortunio. Di fatto la contesa si ferma e tutti si ritrovano al traguardo con il pubblico in trepidante attesa. Il verdetto non arriva: e il mugugno diventa generale. I capitani dei quartieri spiegano ognuno le proprie ragioni: i giudici si riuniscono con gli organizzatori della Proloco e anche con il sindaco Raffaele Arvonio e il consigliere comunale Lucia Marotta. Il tempo passa ma la soluzione non arriva: squalifica, nuovo giro del fossato, parità tra le due squadre. La gente inizia a lasciare il percorso spazientita dal lungo conciliabolo. Trenta minuti d’attesa, poi il giro d’onore dei partecipanti attorno ai 300 metri dell’antico fossato cittadino e infine l’annuncio: per la prima volta in 13 edizioni ex aequo tra i quartieri Castrum e Li Rosci. Il pubblico fischia e rumoreggia, nemmeno i sostenitori dei due quartieri sono contenti: scaramucce verbali frammiste a delusione diventano il contorno avariato di un piatto prelibato che fino a 20 metri dal traguardo della finalissima era stato presentato bene. Il grande spettacolo dopo il weekend – nonostante diverse sbavature dal tardivo arrivo delle transenne alla scarsa pubblicità data all’evento – era tornato a popolare (non c’era il tutto esaurito ma il colpo d’occhio era ragguardevole) le strade dell’’ex città della pasta. Lo spettacolo non era mancato neanche in mattinata con l’allestimento del mercato medievale e la cerimonia della consegna dei doni così come l’agonismo nel pomeriggio con il palio delle botti juniores (ha trionfato il quartiere Li Vinti) e con il palio seniores tornato dopo un forzato anno di stop. Il colpo finale di teatro alle 22: nessuno dei due quartieri vincitori ha ritirato il palio 2014 lasciando lo sparuto pubblico deluso sottolineato anche dalle parole al vetriolo dell’organizzazione ”Contro tutti e tutto il palio è stato realizzato e questa è la festa dei ciccianesi”. Nulla da fare, il palio è rimasto all’organizzazione. E la nuova festa nasce già zoppa: si parla nelle ultime ore anche di un costituente Ente Palio. Ma al di là di tutto bisognerebbe ritrovare anche l’unità perduta e lo spirito vero della manifestazione che può essere davvero una occasione di rilancio per il turismo e la cultura della città. Una festa  si programma tutto l’anno e non la si subisce da altri comuni o enti nell’ultima settimana: è come sentirsi ospiti in casa propria; e una manifestazione che nel 2015 celebrerà la sua XIV edizione non può essere tenuta ai margini o essere il titolo di una brochure.

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