sabato, Aprile 20, 2024
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Cicciano, la tesina di una 13enne insegna la ricchezza della diversità: successo per il progetto Lento Pede della Uildm

 

I ragazzi della Uildm
I ragazzi della Uildm

CICCIANO- (di Angelo Bonfiglio) I vulcanici ed irrefrenabile attori della Uildm (Unione Italiana Lotta alla distrofia Muscolare) di Cicciano anche quest’anno hanno portato a termine il progetto “Lento Pede” presentato ad inizio anno scolastico al Circolo didattico del Comune di Cicciano. Il progetto nasce con lo scopo di potenziare la capacità riflessiva degli studenti su tematiche inerenti la disabilità e conseguente diversità. L’attiva collaborazione, da parte di tutto il gruppo docente e ausiliare, l’entusiasta partecipazione degli alunni e delle loro famiglie, nonché la disponibilità da parte dell’amministrazione comunale, ha permesso il raggiungimento degli obiettivi: avvicinare in modo ludico e attivo i piccoli cittadini al tema dell’inclusione delle persone con disabilità; incoraggiare atteggiamenti di accoglienza, tolleranza e rispetto delle diversità. Grande soddisfazione per il presidente dell’associazione Antonio De Luca quando ha saputo che una giovanissima studentessa, Maria Pizza, ha presentato per il suo esame di licenza media una tesina dal titolo: “La diversità non è un limite ma un patrimonio per la società”. Una tesina che ha mostrato qualità e approfondimento dei contenuti, originalità dell’elaborato, coinvolgimento e maturità personale nell’esplicitazione dei contenuti.

 

“Raccontare la disabilità è ancora oggi un processo difficile. -dice la giovane Maria – Quando si vive da vicino la disabilità ci si rende conto quanto essa non venga ancora del tutto compresa, quanto ogni aspetto della realtà e ogni nostro comportamento non faccia altro che relegare il disabile ai margini della vita. L’informazione è la sola a poter rappresentare un punto di contatto tra disabilità e società moderna”. Un esempio, quello di Maria che sottolinea lo scopo principe dell’Uildm: sensibilizzare la comunità, spingerla al dibattito e al confronto. E’ sempre più diffusa la concezione che coloro che un tempo, venivano considerati come un peso o fenomeni da nascondere, ora vengono accettati come persone, che come tali hanno il diritto di partecipare pienamente alla vita della società costituendone una risorsa e su questa scia avanzano, con determinazione, precise richieste per avere le stesse possibilità ed opportunità degli altri cittadini. Anche perché questo cambiamento non è dettato solo da un’esigenza di giustizia, ma anche da una necessità economica: trasformare i disabili, per quanto è possibile, da soggetti passivi ed assistiti in individui autonomi e produttivi, significa liberare un’enorme quantità di risorse umane che potranno contribuire efficacemente allo sviluppo della società.

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