venerdì, Marzo 29, 2024
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Mandatopoli, revisori dei conti bacchettano dirigenti: mancato controllo sui residui

nola_mandatopoliNOLA- Lo scandalo Mandatopoli esattamente un anno ha investito il Comune di Nola: un gruppetto di impiegati infedeli distrasse dalle casse comunali un milione duecento mila euro programmando e creando mandati falsi. A dodici mesi da quel caso, scoperto il 13 luglio del 2013 e che ha portato a un processo concluso già con condanne, i revisori dei conti dell’ente di piazza Duomo bacchettano dirigenti e responsabili di servizio che nonostante quanto accaduto un anno fa tardano ad adempiere ai diktat del collegio di contabili. Questi ultimi avevano infatti richiesto, con nota dell’8 luglio 2013, che la macchina dirigenziale effettuasse stringenti controlli soprattutto su residui attivi e passivi del bilancio della città dei gigli. Una richiesta non peregrina, visto che tutto il meccanismo truffaldino di Mandatopoli si basava proprio sulla esistenza di residui non cancellati dai dirigenti, che costituivano valida ‘pezza di appoggio’ per creare mandati di pagamento e così foraggiare ditte compiacenti. La contestazione dei revisori è arrivata in pieno Consiglio comunale, quello chiamato ad approvare il conto consuntivo relativo alla precedente legislatura dell’amministrazione Biancardi. Nel documento su “regolarità non sanate, rilievi, considerazioni e proposte”, i tecnici bocciano questi dodici mesi di presunta inattività dei dirigenti e lamentano il “mancato riscontro” alla nota di luglio 2013; in particolare, non vi è stata da parte degli impiegati di vertice del Municipio nolano una “verifica straordinaria dei residui attivi e passivi”, né un “vaglio critico” cui sottoporre i residui attivi e passivia sia di parte corrente che di parte capitale”. Secondo il collegio in sostanza sarebbe finora mancato un ampio monitoraggio dei residui, al fine di riscontrare la sussistenza o meno dei requisiti per la loro conservazione. Il monito è chiaro: se manca il controllo, si rischia di incorrere in casi come quello dei falsi mandati di pagamento. Parimenti, sempre secondo la relazione dei revisori, non si è adempiuto ad un’altra richiesta, quella di adottare un piano monitorato e contabilmente verosimile, per il pagamento dei debiti, la restituzione delle anticipazioni di tesoreria e il ripristino dei fondi vincolati: un piano che riporti in equilibrio i conti dell’ente, scrivono i contabili che bocciano anche la mancanza di schemi finanziari che monitorino in maniera vincolante pagamenti e riscossioni. Una severa presa di posizione, dunque, da parte del collegio revisore che già in passato si era messa di traverso, rifiutando per esempio lo scorso ottobre di far parte della Commissione tecnica che indagava  su “Mandatopoli” proprio per la mancanza di risposte degli uffici preposti alle richieste dei contabili.

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