sabato, Aprile 20, 2024
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Regi lagni, da Giardino d’Europa a paura incombente

regiolagnosaviano1NOLA- (di Nello Lauro- Il Mattino) – La paura dei regi Lagni. Un tempo risorsa, oggi pericolo. Il reticolo di canali rettilinei, perlopiù artificiali, creati in epoca borbonica su un’area di circa 1.095 chilometri quadrati che attraversa le province di Caserta, Avellino, Napoli e Benevento per un totale di 99 comuni per raccogliere acque piovane e sorgive, ora è una minaccia per le città del Nolano. Lo si è capito ancora una volta questa estate quando le forti piogge hanno provocato l’esondazione dei regi lagni in più punti a Nola (con un rione completamente isolato), a Cicciano, a Camposano, a Tufino. La causa principale dell’esondazione però non è stata solo l’eccezionale evento meteorologico bensì la mancata manutenzione dei regi lagni e la mancata pulizia degli alvei ostruiti da una fitta vegetazione e rifiuti di ogni genere. Una situazione – dicono gli esperti – che poteva causare morti e che è sempre più pericolosa visti i danni avuti e la lentezza nei lavori di ripristino nonostante parecchie amministrazioni abbiano deliberato la somma urgenza: solo a Cicciano le opere sono partite da alcuni giorni mentre a Nola e negli altri comuni poco o nulla si è mosso.

 

La Regione Campania, competente in materia, nonostante gli innumerevoli annunci, non ha portato a compimento i lavori spesso già finanziati e programmati venendo meno, di fatto, ai doveri di tutela e sicurezza del territorio, così come ripetono amministratori comunali e associazioni del territorio. Uno scaricabarile di responsabilità e di competenze che, in ogni caso, ha paralizzato e in alcuni casi peggiorato la già pessima situazione dei luoghi di quello che doveva diventare secondo i progetti del Por 2007/2013 un corridoio ecologico sullo stile dell’area della Ruhr in Germania cambiandone il nome in un sedicente “Giardini d’Europa”. Il problema di oggi non è solo la questione dei fragili argini crollati ma anche e soprattutto il fatto che questi canali sono usati ogni giorno come discariche a cielo aperto di ogni genere di rifiuti, compresi quelli pericolosi e tossici. E dire che dopo i fattacci di giugno è partita una mobilitazione e alcune forze politiche territoriali hanno sottoscritto un documento proposto da Lista Civica Per Tufino, e si sono impegnate “a chiamare alle proprie responsabilità tutti i livelli delle proprie organizzazioni che, dentro e fuori le istituzioni, possono favorire la risoluzione della problematica attraverso gli strumenti esistenti”.

 

I deputati Ciccio Ferrara, Arturo Scotto e Giancarlo Giordano di Sinistra Ecologia e Libertà hanno risposto all’appello e hanno presentato una interrogazione parlamentare al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti al quale sono affidati la verifica e il controllo dello stato di attuazione degli interventi di difesa del suolo e dei corsi d’acqua. “Troppi anni – si legge – sono passati senza che nessun governo, da quello regionale a quello nazionale, si sia posto il problema della sicurezza del territorio; l’area nolana e il resto del Paese non meritano un trattamento del genere”, e continuando “il compito di un governo è quello di scegliere le priorità sulle quali investire risorse ed energie; per noi la sicurezza del territorio è una priorità assoluta ed è per questo che chiediamo al Ministro di intervenire per verificare e controllare lo stato dei lavori annunciati e mai realizzati nell’area nolana e in Regione Campania”.

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