sabato, Aprile 20, 2024
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Spending Review: Porto, il tesoro nascosto dei Dragoes

di Domenico Silvestro (Maidirecalcio.com)

Il gioco delle plusvalenze è una strategia più che valida per la sopravvivenza di un club: sfruttare acquisti oculati a basso prezzo per poi valorizzarli e rivenderli moltiplicando gli introiti ha fatto la fortuna di diverse squadre in Italia e nel mondo. Basti pensare all’Udinese che, grazie ad una formidabile squadra di osservatori, riesce ogni anno a portare in squadra un gran numero di talenti riuscendo poi puntualmente a cederli alle big italiane ed europee per a cifre da capogiro rispetto alla spesa iniziale. Di Alexis Sanchez ne capita però uno su un milione e, nonostante l’apprezzabile ricambio dei giocatori appena ceduti, l’esperienza in Europa dell’Udinese si è fermata negli ultimi anni ai preliminari di Champions ed ai gironi di Europa League. C’è invece una squadra che, pur seguendo sostanzialmente lo stesso principio della famiglia Pozzo, riesce ad approdare stabilmente nell’Europa che conta, rivendendo i propri campioni per cifre astronomiche e sostituendoli con colpi relativamente low cost. Trattasi del Porto del presidente Pinto Da Costa, il quale ogni anno riesce a valorizzare al massimo i propri pezzi pregiati pescando poi dal mercato futuri campioni con spese contenute.

Costa poco e gioca bene- La pesca degli operatori del Porto è praticamente stata sempre fruttuosa, con l’acquisto di giocatori rivelatisi di grande valore sia prettamente tecnico nell’aiutare la squadra a raggiungere ottimi risultati dal punto di vista sportivo, che monetario, assicurando plusvalenze talvolta spaventose. In ogni caso i Dragoes non si sono mai svenati più di tanto nell’acquisire dei giocatori: se si analizzano i cinque acquisti più costosi della squadra di Oporto si nota come giocatori rivelatisi poi decisivi abbiano avuto un prezzo tutt’altro che importante e non c’è da sorprendersi nel notare che gli stessi siano stati poi rivenduti a cifre nettamente superiori. Al quinto posto troviamo il centrocampista Lucho Gonzalez, comprato per 10,25 milioni dal River Plate e diventato bandiera della squadra portoghese, prima di essere rivenduto nel 2009 all’Olimpique Marsiglia per 19 milioni. Una plusvalenza di quasi 10 milioni di euro per un giocatore che è stato poi acquisito nuovamente a parametro zero nel 2012 ed impiegato per i successivi due anni. In quarta posizione troviamo il neo acquisto Adriàn, prelevato dall’Atletico Madrid per 11 milioni. Lui ha affermato di voler rimanere a lungo ad Oporto, ma siamo pronti a scommettere che per la giusta cifra anche lui potrà aggiungersi ai gioiellini che hanno contribuito al tesoro nascosto dei Dragoes. Salendo in classifica troviamo Joao Moutinho, comprato dai rivali dello SPorting Lisbona per 11 milioni ed anche lui rivenduto qualche anno dopo per una cifra superiore, per la precisione ben 25 milioni sborsati dal magnate russo a capo del Monaco. Al secondo posto vi sono i 13 milioni finiti nelle casse del Santos per il terzino Danilo, mentre la spesa più elevata è quella affrontata per acquistare Hulk dai Tokyo Verdi: ben 19 milioni. Vi sembra eccessivo? Aspettate di sapere a quanto è stato rivenduto. In totale i cinque acquisti più costosi del Porto raggiungono la quota di 64.25 milioni.

Tanto oro quanto pesano- L’abilità nel valorizzare quanto più possibile un giocatore sta anche nello scegliere accuratamente il “pollo da spennare”: top team con fondi illimitati, sceicchi, petrolieri e Presidenti ansiosi di esaltare i tifosi senza badare a spese. Grazie alle alte richieste e a controparti con la disponibilità per accontentarle, il Porto è riuscita a delineare questa top 5 delle cessioni illustri: allacciate le cinture, voleranno milioni come caramelle. La quinta posizione è occupata dal duo Pepe/ Ricardo Carvalho, venduti rispettivamente a Real Madrid e Chelsea per la cifra di 30 milioni l’uno. E’ già lampante che la sola quinta posizione copra quasi completamente la spesa complessiva dei 5 acquisti più cari. Al quarto posto troviamo il centrocampista brasiliano Anderson, forse uno dei granchi più grossi presi da Sir Alex Ferguson nella sua carriera: i 31.5 milioni di euro finiti nelle casse del Porto sono forse quelli con un peso specifico maggiore rispetto a tutti gli altri. Sul gradino più basso del podio troviamo James Rodriguez, anche lui acquistato dal Monaco per 45 milioni: si può dire che con la recente cessione al Real li abbia ampiamente recuperati, ma in questo caso probabilmente il gioco valeva la candela. In seconda posizione i 47 milioni che l’Atletico Madrid ha sborsato per avere Falcao, anche in questo caso beneficiandone sia dal punto di vista sportivo che economico, mentre in prima posizione troviamo i rubli dello Zenit investiti per avere Hulk: con 55 milioni incassati, il brasiliano rappresenta la cessione più redditizia della squadra portoghese, che ha potuto investire buona parte del ricavo per l’acquisto di nuove leve pronte ad alimentare questo ciclo virtuoso. Ma a quanto ammonta il guadagno del Porto?

Un tesoro nascosto- Prendendo in riferimento la top 5 degli acquisti e delle cessioni, si nota come il Porto abbia accumulato un guadagno netto sui cartellini dei propri giocatori di circa 144 milioni, cifra destinata a crescere considerando i calciatori nelle posizioni più basse delle due classifiche. Lo squilibrio, infatti, tende ad essere pesantemente sbilanciato verso le cessioni, con giocatori quali Quaresma, Lisandro Lopez, Deco e Bruno Alves il cui valore supera abbondantemente quello di acquisti come Quintero, Jackson Martinez o Otamendi. C’è da aggiungere che, per quanto riguarda il capitolo cessioni, la classifica potrebbe essere riscritta dall’imminente vendita di Mangala. La cifra? Circa 40 milioni di euro. La domanda sorge, quindi, spontanea: che fine fanno i milioni delle plusvalenze effettuate dal Porto dati gli investimenti così “economici”? Alle squadre di Serie A, costantemente in crisi finanziaria e costrette a giochetti di prestigio con prestiti, comproprietà e riscatti per poter acquisire un giocatore, anche solo una parte di questo bottino potrebbe cambiare la vita. Allora, cari presidenti italiani, armatevi di mappa, piccone e bussola: da qualche parte ad Oporto potreste trovare la X che nasconde il tesoro di dei Dragoes. Forse finalmente potremmo avere la soluzione giusta per poter risollevare la triste situazione del calcio italiano.

fonte: https://www.maidirecalcio.com/2014/08/01/spending-review-porto-il-tesoro-nascosto-dei-dragoes.html

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