venerdì, Aprile 19, 2024
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Spot su inceneritore “ambientalista”, vescovo di Acerra si infuria: “Raccontatelo a chi sta morendo”

Il vescovo Di Donna
Il vescovo Di Donna

ACERRA- «Stiamo scrivendo un’altra storia». I manifesti erano stati affissi nella città di Napoli nel mese di luglio. Contemporaneamente, l’A2A – società che gestisce l’inceneritore – inviava ai cittadini di Acerra una brochure per spiegare che il termovalorizzatore è «una risorsa per l’ambiente».

Monsignor Antonio Di Donna ha aspettato la solenne festa della Madonna Assunta, alla quale è dedicata la Cattedrale di Acerra, per esprimere il suo dissenso. Nella Messa di ieri sera in un Duomo gremito, il vescovo ha duramente criticato la scelta di quel titolo: «Andate a dire alla mamma di Nello che “stiamo scrivendo un’altra storia”, oppure che non esiste la certezza di una connessione tra inquinamento ambientale e le tante morti per tumore nella nostra città», ha chiosato il presule. Aniello è un giovane di 20 anni i cui funerali sono stati celebrati il giorno prima proprio in Cattedrale. Il ragazzo si è spento per un tumore allo stomaco in soli 8 mesi.

Di Donna ha scelto la «Pasqua dell’estate» – così egli stesso ha definito la Festa dell’Assunta – per fare «un bilancio di questi primi mesi ad Acerra in merito all’emergenza ambientale», tema posto fin dall’inizio al centro del suo ministero pastorale.

Parlando della continua «lotta tra bene e male», che «ancora oggi si consuma nella storia», il vescovo di Acerra ha elencato le contraddizioni e i segni di speranza di questo nostro tempo gravato dal quel problema ambientale che i vescovi della Campania hanno definito «un vero e proprio dramma umanitario».

E dopo aver richiamato gli allarmanti dati dell’Istituto superiore della sanità pubblicati qualche mese fa, ha posto tra i motivi di contraddizione «la pubblicità con la quale da settimane l’A2A cerca di convincere i cittadini che “la Campania ha un futuro migliore”».

«Se da un lato può essere legittimo che l’A2A cerchi di accreditarsi presso i cittadini di Acerra dopo il tormentato percorso che proprio dieci anni fa ha visto soccombere gli acerrani alla costruzione dell’impianto loro malgrado – ha detto il vescovo – non è accettabile che di fronte al dramma di tanti morti per tumore, tra cui molti giovani, vengano usate espressioni al limite della provocazione come quella che campeggia sui manifesti».

Di Donna ha richiamato ancora una volta quella «operazione verità» che fin dal suo ingresso ad Acerra ha invocato con forza. Operazione alla quale certamente non contribuisce il fatto che in merito all’inceneritore, per esempio, «il controllore e il controllato coincidono». In riferimento al contenuto della brochure, il vescovo ha poi sottolineato i mancati ristori alla popolazione e il dramma della disoccupazione ad Acerra che certamente l’inceneritore non ha alleviato.

Di Donna ha voluto però parlare anche dei segni di speranza, richiamando le parole di Papa Francesco a Caserta lo scorso 26 luglio e la Giornata nazionale per la salvaguardia del creato che l’intera Chiesa italiana celebrerà ad Aversa il prossimo 27 settembre.

Segni di speranza sono anche, per il vescovo di Acerra, «la ripresa dei campionamenti e le mappature dei territori, gli screening e il portale informativo della Regione Campania. Piccoli passi – ha detto il segretario della Conferenza dei vescovi della Campania – verso quella tanto attesa “operazione verità”».

Il vescovo ha sottolineato «il coraggio dei giovani agricoltori di Acerra», in particolare dell’associazione Ari.Amo. «La Chiesa sostiene la centralità del lavoratore della terra, anche se a qualcuno potrebbe sembrare un’impresa da folli in questo momento così difficile, perché, soprattutto per noi cristiani, è legittimo e doveroso “sperare contro ogni speranza”», ha detto Di Donna. E questa sera, proprio l’associazione Ari.Amo ha organizzato una “Cocomerata in piazza Duomo ad Acerra”, per «evidenziare ancora una volta la parte sana e pulita della nostra agricoltura», afferma il presidente Filippo Castaldo.

Infine, davanti al sindaco di Raffaele Lettieri, seduto in prima fila con la moglie, Di Donna ha visto come un segno di speranza «la sinergia per impedire che un altro impianto di trattamento di rifiuti pericolosi si insediasse sul territorio di Acerra». Il vescovo ha salutato con favore «la concertazione tra amministrazione e vari comitati ambientalisti». Di Donna ha rivelato che nelle scorse settimane, egli stesso aveva offerto un contributo scrivendo alla Conferenza dei servizi della Regione Campania sulla non opportunità di concedere all’impresa ATR l’autorizzazione.

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