giovedì, Aprile 25, 2024
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Terra dei fuochi, San Vitaliano non sigla il patto e consigliere Raimo chiama il viceprefetto Cafagna

SAN VITALIANO- Terra dei fuochi, il consigliere comunale Pasquale Raimo di “San Vitaliano rinasce” scrive al sindaco ed al prefetto a proposito dello stato di inquinamento del suolo, dell’aria e dell’acqua e sulla mancata sottoscrizione del “Patto della Terra dei Fuochi” da parte del Comune.

Oggetto dell’esposto al sindaco, la comparsa nei giorni scorsi su balconi, terrazze, ringhiere e nelle abitazioni del paese “di una strana sostanza,  collosa ed appiccicaticcia, difficile da rimuovere  anche con l’uso di specifici elettrodomestici, che tanto sta ulteriormente allarmando la popolazione”. Un fenomeno già di per sé inquietante accompagnato “dalla presenza di fuochi notturni in alcune  zone del territorio comunale”. Raimo chiede lumi al primo cittadino Antonio Falcone: “Purtroppo,  tutte le nostre precedenti richieste, da ultimo l’interrogazione consiliare a Lei rivolte per spingerla ad adoperarsi ed a  fare chiarezza sulla esistenza di eventuali danni ambientali e relativi rimedi- scrive-   non  trovano suo riscontro, né istituzionale, né informale”.  A preoccupare il consigliere di minoranza è anche la presunta mancata sottoscrizione del Patto sulla Terra dei fuochi cui hanno aderito anche altri comuni del Nolano. La mancata adesione, spiega, comportebbe per il paese l’esclusione da finanziamenti regionali e statali per il controllo ambientale.

La missiva è stata inviata da Raimo anche al viceprefetto Cafagna, delegato proprio al Patto per la terra dei fuochi, a carabinieri, Arpac, Asl nonché ai deputati Ferrara (Sel), Russo (Forza Italia) e Manfredi (Pd). Al viceprefetto in particolare chiede che “venga in aiuto  dei cittadini di San Vitaliano, prevedendo anche un maggior controllo del territorio”. All’appello sono allegati i risultati sulle analisi delle falde acquifere effettuate dall’Arpac: “Il Dipartimento di Prevenzione, come può leggere,  invita  tre Comuni in zona Regi Lagni, tra cui quello di San Vitaliano, ad assumere urgenti ed improcrastinabili provvedimenti sul proprio territorio comunale, in tema di divieto assoluto di irrigazione con l’acqua dei pozzi e di commercializzazione dei prodotti agricoli prodotti in quelle aree. Indicatori di pericolo ambientale talmente gravi, evidenti ed allarmanti che avrebbe dovuto favorire l’inserimento diretto ed immediato del mio Comune nella lista dei territori da bonificare. Ciò non è avvenuto. Per insipienza dei titolari della responsabilità, senz’altro. Ma al momento siamo tagliati fuori dalla concessione dei fondi statali e/o Regionali per i siti da bonificare e da tutte le iniziative intraprese dai sottoscrittori del Patto. Soprattutto, come si può rimediare? In conclusione, invito anche gli Enti e le Strutture statali e regionali in indirizzo  a farsi carico del nostro problema  per supplire al dovere costituzionale di tutela e salvaguardia della salute pubblica anche di questa Comunità”.

 

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