giovedì, Aprile 25, 2024
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Camorra, arrestato latitante del clan Gallo: sparò a poliziotto che voleva arrestarlo

Antonio Gallo
Antonio Gallo

TORRE ANNUNZIATA- Nell’ambito di predisposti servizi finalizzati al rintraccio e cattura di soggetti colpiti da provvedimenti restrittivi, alle ore 14.30 odierne, gli agenti del Commissariato di polizia di Torre Annunziata hanno tratto in arresto, nonostante l’ennesimo tentativo di sottrarsi alla cattura, Antonio Gallo, 33 anni, elemento di spicco dell’omonimo clan camorristico,  in esecuzione di un’Ordinanza Applicativa di Misura Cautelare della Custodia in Carcere emessa dall’Ufficio G.I.P. – dott. Giovanni De Angelis –  del Tribunale di Torre Annunziata, poiché ritenuto responsabile di tentato omicidio, porto illegale di arma e munizionamento, resistenza a p.u..

Il provvedimento è il risultato di accurate e laboriose investigazioni avviate dalla Polizia di Stato all’indomani dell’episodio delittuoso avvenuto la sera dello scorso 1° marzo allorquando un poliziotto del locale Commissariato, si imbatteva in un centauro armato di pistola che giunto all’altezza di un individuo presente dinanzi l’ingresso principale del malfamato quartiere denominato “ Parco Poverelli “, gli esplodeva contro alcuni colpi d’arma da fuoco dileguandosi immediatamente dopo; il pronto e provvidenziale intervento dell’ agente che sprezzante del pericolo costituito dalla persona armata, reagiva mettendo in fuga l’aggressore armato.

Nel corso delle serrate indagini, svolte senza soluzioni di continuità e coordinate dalla locale Procura della  Repubblica presso il Tribunale, condivise pienamente anche dall’Ufficio GIP di Torre Annunziata, sono state raccolte inconfutabili prove di responsabilità in ordine al tentativo di omicidio, e sono state, peraltro, denunziati anche la stessa vittima per favoreggiamento personale in quanto chiaramente e volontariamente reticente, nonché il fratello dell’odierno arrestato, in quanto proprietario del motoveicolo a bordo del quale viaggiava Antonio Gallo  nell’atto di commettere l’azione delittuosa.

L’arresto è seguìto ad una ricerca del latitante avvenuta sin dalla data di emissione del provvedimento restrittivo, che era culminata anche nel ritrovamento lo scorso 11 ottobre, all’interno del vano adibito a bagno, di un nascondiglio ricavato nel muro perimetrale della sua abitazione che gli aveva consentito, sicuramente, in precedenti interventi, di sfuggire alla cattura.

 

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