sabato, Dicembre 14, 2024
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Bullismo al Vulcano Buono, identificati i 7 studenti minorenni: siamo stati noi, ma è andata così

carabinieri_nola copiaNOLA (Nello Lauro Il Mattino) – “E’ vero, siamo stati noi”. Non ce l’ha fatta sotto il serrato fuoco di fila delle domande dei carabinieri della compagnia di Nola, agli ordini del maggiore Michele Capurso, a negare l’accaduto.  E così uno dei bulli del sabato sera prima ha provato a negare, poi quando ha capito che tutto era inutile, ha ammesso le sue responsabilità e ha raccontato la sua versione di quanto accaduto nello scorso weekend al secondo piano del centro commerciale “Vulcano Buono” intorno alle 23 quando un gruppo di studenti minorenni (tutti di età compresa tra i 14 e i 16 anni) ha aggredito A.R., 15enne studente di Nola in un episodio classificato alla voce bullismo. Di qui il castello è crollato e poco alla volta il quadro è apparso più chiaro: gli altri sei ragazzi sono stati convocati in caserma con i rispettivi genitori e hanno a loro volta spiegato la dinamica della vicenda. Sono bastate poche ore ai militari nolani per ricostruire in parte l’accaduto anche grazie alle varie testimonianze raccolte della vittima, delle sue tre amiche e dei vigilantes  del centro commerciale: fatale per gli aggressori il fatto che uno dei testimoni della vicenda abbia riconosciuto uno dei bulli del sabato sera. I 7 adolescenti sono tutti di un piccolo paese del Nolano e sono stati denunciati in stato di libertà all’autorità giudiziaria nolana e per i minorenni di Napoli per i reati di percosse e di lesioni personali volontarie aggravate.  I carabinieri ora stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti avvenuti nel fine settimana quando nella zona dei ristoranti del centro disegnato dall’architetto Renzo Piano il 15enne di Nola è stato prima avvicinato e poi aggredito a calci e pugni dal gruppo dopo una schermaglia verbale. Secondo la ricostruzione della vittima uno dei 7 gli ha chiesto prima una sigaretta mentre un altro gli ha chiesto di abbottonargli un bottone della camicia. Nel contempo un altro amico ancora che faceva parte del gruppo gli diceva: “Quante sono una, due, tre, quattro, cinque sigarette?” per poi gettarle in faccia ad A.R.. La vittima non voleva stare al gioco e dalla parole astiose si è passato ai fatti:  una aggressione con schiaffi, calci e pugni in faccia, alla testa e al corpo anche quando la vittima era a terra in preda ad un attacco di panico che gli impediva di muoversi e che gli provocava uno svenimento; dopo l’intervento delle amiche e dei vigilantes il ragazzo è stato portato all’Ospedale di Nola dove i medici gli hanno diagnosticato traumi contusivi alla testa, all’addome e in varie parti del corpo guaribili in 10 giorni. Una versione quella di A.R. smentita in parte dai racconti dei giovani che hanno dichiarato che sono stati loro ad essere provocati dal ragazzo nolano e che non tutti hanno partecipato all’aggressione. Ora decisive saranno le immagini delle telecamere di videosorveglianza del Vulcano Buono che i carabinieri stanno acquisendo e anche le altre testimonianze raccolte nelle ultime ore per avere un quadro completo della vicenda. A.R. in ogni caso resta la vittima ferita in maniera fisica e psicologica. Aggressione o bullismo? Questa è violenza allo stato puro.

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