ROCCARAINOLA – Nella giornata di ieri ben 26 Comuni aderenti (ci sono tre comuni nolani) alla Rete dei Comuni per l’Acqua pubblica dell’ATO 3 Sarnese – Vesuviano hanno deliberato di richiedere un Incontro alla Presidenza del Consiglio ed ai Ministeri dell’Ambiente e delle Regioni per ottenere la restituzione delle competenze in materia di acqua. I Comuni sottoscrittori della richiesta sono: Angri , Bracigliano , Casalnuovo, Castellamare, Cercola , Gragnano , Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Castel San Giorgio, Fisciano, Lettere, Roccapiemonte, Sarno, Striano, Pagani, Poggiomarino, Pompei, Portici, Roccarainola, Sant’Antonio Abate, S. Giorgio a Cremano, Saviano, Scafati , Scisciano, Siano, S.Maria La Carità. E’ dal 1 gennaio 2013 che si attente l’emanazione della Legge Regionale che istituisca i nuovi enti territoriali di governo del Servizio Idrico Integrato e al contrario, a distanza di quasi 2 anni, di questa legge non c’è traccia e le competenze in materia di servizio idrico continuano ad essere esercitate da commissari straordinari regionali che esercitano i poteri in sostituzione degli enti locali. In particolare il commissariamento dell’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano (ATO 3), la cui legittimazione ad operare è tutta da verificare, ha prodotto in questi 2 anni una serie di provvedimenti che sono andati a gravare sugli utenti dell’ATO 3 in maniera molto significativa come aumenti tariffari e, da ultimo, il recupero delle partite pregresse ante 2012 che sta scatenando innumerevoli proteste tra gli utenti del territorio. E’ paradossale che gli enti locali che sono i depositari delle competenze in materia di acqua, debbano continuare ad assistere inermi al tartassamento dei propri cittadini da parte di una gestione commissariale regionale a causa dei ritardi più o meno intenzionali della Regione stessa nel varare la nuova disciplina di governo del territorio. Per questo gli amministratori locali hanno deciso di scrivere al Governo invitandolo ad esercitare i propri poteri sostitutivi e ad approvare una normativa che individui gli enti territoriali di governo del servizio e restituisca le competenze, in materia di acqua, ai legittimi detentori, ossia i Comuni entro il termine ultimo del 31 Dicembre 2014, pena gravi conseguenze sulla gestione del servizio idrico stesso. Ciò è ancor più necessario nell’ATO 3, dove ormai le amministrazioni locali ritengono maturi i tempi per superare la gestione privatistica di Gori s.p.a. per passare ad una Gestione Pubblica , Efficiente, Solidale, Trasparente e più Economica del Servizio Idrico Integrato.