NOLA- Ennesimo rinvio del Consiglio di Indirizzo della Fondazione Hyria-Novla, l’ente nato dopo il ricorso al Tar del 2010 presentato da alcune associazioni eco-culturali e un comitato di cittadini della città bruniana dopo l’allargamento del perimetro dell’Area Asi, servita per ospitare le officine NTV. Dopo l’ennesimo rinvio della convocazione dell’organismo interno alla fondazione si va verso la liquidazione del sodalizio. Uno smacco per Nola e i suoi cittadini attivi, che avevamo riposto molte speranze nei progetti partoriti dall’iniziativa del CdA, scioltosi un anno orsono per inadempienze finanziarie dell’Interporto di Gianni Punzo, partner della fondazione. Il 22 dicembre l’ultimo atto: o si ricostituisce il Cda o si liquida l’ente.
La fondazione nacque nel 2010 dal connubio tra le Associazioni “Eidos Onlus” e “Assocampania Felix”, i cittadini nolani, riuniti nel Comitato Civico di Nola, e la Società Interporto Campano S.p.a. La fondazione nacque sulla scia delle polemiche per l’ennesimo investimento a Boscofangone di Gianni Punzo con le officine Ntv. La principale contestazione riguardava il mancato pagamento degli oneri di urbanizzazione a fronte di una erosione ampia e profonda del territorio alla periferia di Nola. Contro il progetto fu presentato ricorso al Tar, poi alcuni dei ricorrenti accettarono di siglare un patto con Interporto e di creare la Fondazione per assicurare una ricaduta occupazionale per i giovani del Nolano. L’obiettivo era infatti quello di “favorire l’impiego di risorse del territorio mediante la formazione delle necessarie figure professionali per poi inserirle come parti attive nell’ambito dei progetti i tesi alla promozione culturale della collettività con il sostegno di iniziative volte al rispetto e alla tutela dell’ambiente e del paesaggio come espressione della Storia cittadina, ma anche con attività finalizzate a diffondere, potenziare e recuperare l’inestimabile patrimonio storico ed artistico”.