sabato, Aprile 20, 2024
spot_imgspot_img
spot_img

I PIÙ LETTI DELLA SETTIMANA

ARTICOLI CORRELATI

Circumvesuviana, viaggiare costa caro: e se sei di Cicciano…

CICCIANO- (di Bianca Bianco) Se sei di Cicciano paghi 3 euro e 90 centesimi. Se abiti a Camposano, a 1,6 km di distanza da Cicciano, paghi 3,20 euro. Ben 70 centesimi di differenza tra due paesi confinanti e tra i quali in molti punti proprio i confini si confondono. Eppure,  per il trasporto pubblico locale della Campania, ciccianesi e camposanesi sono due ‘razze’ di viaggiatori a parte che dunque meritano un trattamento tariffario diverso per avventurarsi sulla malandata ex Circumvesuviana. Azienda che sopravvive alle tante criticità e resta pur sempre uno dei pochissimi mezzi pubblici che collega in maniera pseudo efficiente il Nolano con Napoli.

La differente tariffazione è arrivata di recente. Dal primo gennaio 2015, come ormai noto, è stato introdotto il T.ic., il ticket integrato Campania, che di fatto ha sostituito l’Unico Campania. Una modifica dovuta al fallimento dell’esperimento consortile tra aziende di trasporto campane, che ha reso necessario riproporre- accanto la biglietto integrato- anche quello aziendale. Se prima, con Unico, viaggiavi su diversi mezzi con un solo tagliando e per un periodo di tempo che andava dall’ora al week end (con prezzi diversi), ora puoi scegliere se acquistare il biglietto integrato, per usufruire di altri mezzi (al massimo per 160 minuti, mentre sono stati aboliti i biglietti del fine settimana e quelli giornalieri e settimanali) oppure prendere un solo ticket per una corsa su una sola azienda.

Le nuove tariffe sono state salutate con mugugni e polemiche, perché per chi utilizza il biglietto integrato viaggiare è diventato più costoso, e la stangata arriva soprattutto sugli abbonamenti mensili. La rivoluzione ha poi riguardato le fasce territoriali, riviste e corrette e che creano, come nel caso di Cicciano e Camposano, evidenti squilibri. Spieghiamo infatti nel dettaglio cosa succede al viaggiatore di Cicciano ed a quello di Camposano.

Il residente  di Cicciano che vuole arrivare a Napoli e vuole spostarsi con biglietto integrato, paga 3,90 euro per il t.i.c. (sola andata, biglietto orario della durata di 160 minuti valido su tutti i mezzi delle aziende del trasporto pubblico locale consorziate). Se è un pendolare, spende per l’abbonamento mensile 81, 90 e 655, 20 euro per quello annuale. Se è uno studente o un ultra 65enne è agevolato, ma solo per l’abbonamento annuale, non per quello mensile o quello giornaliero. Se invece serve solo il biglietto aziendale, la tariffa oraria è di 3,10 euro; l’abbonamento mensile è di 65,10 euro e quello annuale 520, 80.

Tariffe ben diverse per il residente di Camposano (ricordiamolo, a 1,6 km da Cicciano) che spende per l’integrato 3,20 per il biglietto orario, 73,60 euro per il mensile, 588, 90 euro per l’annuale mentre per il t.i.c. aziendale spende 2,60 per l’orario, 59,80 euro per il mensile e 478, 40 per l’annuale. Con un risparmio notevole rispetto ai cugini ciccianesi.

Questa differenza ovviamente non riguarda solo Cicciano e Camposano, sebbene sia la più eclatante. L’intero Nolano è stato spaccato in due dalla nuova tickettazione. Dunque Cicciano, Roccarainola- Tufino, Sperone-Avella e Baiano (le ultime due stazioni però sono in provincia di Avellino) pagano 70 centesimi in più sul t.i.c. integrato e aziendale rispetto a Camposano, Cimitile, Nola, Saviano, San Vitaliano. Una apartheid tariffaria sconcertante.

Print Friendly, PDF & Email

I PIÙ POPOLARI

This site is protected by wp-copyrightpro.com