NOLA- “Pasquale Scotti è ancora vivo”. Ad affermarlo è Marcello Di Domenico, ex capo dell’omonimo clan ed oggi collaboratore di giustizia. Dichiarazioni che gettano nuova luce sulla sorte del superlatitante, storico padrino della Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo, latitante dalla vigilia di Natale del 1984. Scotti scappò dall’ospedale di Caserta in cui era recluso. Secondo alcuni è morto da anni, secondo altri si trova da allora in Sud America e gode di una identità nuova di zecca. Secondo le dichiarazioni del marciulliano, nel corso di un interrogatorio con i magistrati antimafia, è vivo. Rivelazioni, riportate da “la Repubblica”, che sono state allegate agli atti dell’inchiesta dei carabinieri di Casoria che ieri hanno portato a 31 arresti di presunti affiliati al clan Moccia accusati di estorsione ed usura.
“Da sempre all’interno del clan Moccia si afferma e si affermava che Pasquale Scotti sia tuttora vivo- dichiarava Di Domenico, arrestato il 21 giugno 2011, pentitosi poco dopo l’arresto. Secondo il racconto dell’ex boss di Nola non si doveva andare lontano, sino in America del Sud, per trovare Scotti, perché ai Moccia era arrivata la notizia della sua presenza “tra Casoria, Afragola, Arzano e i comuni limitrofi. A quel punto Vincenzo Capinera (capo del clan Moccia n.d.a.) ordinò di cercarlo per sequestrarlo e farlo morire di una brutta morte”.
Da quel momento iniziò un periodo molto duro “per la ricerca di Scotti ad opera del nostro gruppo. Con due macchine abbiamo girato Afragola e Casoria, sorvegliando le abitazioni della mamma, dell’allora fidanzata. Alcune volte sono stato chiamato telefonicamente a casa, a Nola, anche di notte, per metterci alla ricerca di Pasquale Scotti”. Ma le ricerche furono inutili, Scotti- oggi 56enne- non è mai stato trovato.
