venerdì, Aprile 19, 2024
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Arriva il nuovo catasto: si parte il 1° luglio. Addio a case popolari e di lusso

CATASTONAPOLI – Nel giro di cinque anni è in arrivo un nuovo catasto, con molte novità. Il primo luglio 2015 partirà il campionamento degli immobili, mentre entro metà 2018 dovranno essere messe a punto le funzioni statistiche. Un testo dell’Agenzia delle Entrate specifica che si punta a determinare la nuova base imponibile entro dicembre 2019. Addio case popolari e immobili di lusso  Il nuovo catasto dovrebbe essere senza case popolari e immobili di lusso. Sarebbe una piccola rivoluzione, con tutte le abitazioni in fabbricati residenziali inserite in un’unica categoria. Scomparirà la classificazione A/1, A/2, A/3 e tutti gli immobili considerati appartamenti saranno inseriti in “O/1”. La bozza di decreto attuativo della delega fiscale sul catasto prevede poi, come si legge nella relazione illustrativa, che sia un provvedimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze a disciplinare “i criteri di individuazione delle abitazioni di lusso”, ossia gli immobili signorili (ora A/1), le ville (oggi in categoria A/8) e i castelli e gli immobili di valore storico-artistico (A/9).   I criteri per stabilire il valore degli immobili Il valore di riferimento di una singola zona sarà aumentato o diminuito in base ad alcuni parametri, tra cui ubicazione e conservazione, e poi moltiplicato per i metri quadri. Tra i criteri che serviranno a dare valore agli immobili ci saranno anche ascensore, piano, affaccio e superficie.    Base imponibile: nuove regole Per quanto riguarda la base imponibile per le tasse sul mattone, cambierà passando dalla rendita catastale al valore patrimoniale, con l’obiettivo di “assicurare la sostanziale invarianza di gettito complessivo delle imposte erariali e locali (Imu, Tasi, e gli altri balzelli locali). Per gli immobili di interesse storico-artistico ci saranno “adeguate riduzioni” di valori patrimoniali e rendite che arrivano al 30% per palazzi oltre i 300 metri quadri che rientreranno nella nuova categoria ordinaria.  Confedilizia: “Sia ispirato a equità” Secondo il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, “ci sono pericoli evidenti nella riforma che speriamo siano superati con una visione realmente ispirata all’equità generale e non riservata solo ad alcuni casi”. “Se per rimediare ad alcune disparità si alzano le rendite di tutti, siamo all’iniquità generale”, spiega. “Mi auguro che gli accertamenti sulle rendite – prosegue – siano fatti censendo realmente i valori e le rendite attuali che sono al minimo storico”.   (rainews.it)

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