venerdì, Aprile 19, 2024
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Sgang, meloni, bulloni, gas e cornuti: ecco il codice dei pusher del Baianese

BAIANO (di Nello Lauro- Il Mattino) Nome in codice “sgang”. Ma anche “gas”, “bombole”, “carte”. La droga venduta nel mandamento baianese assumeva, più degli stessi consumatori, nomi diversi a seconda della situazione perché la gang temeva di essere intercettata dai carabinieri. E’ uno dei particolari delle 350 pagine di ordinanza firmata del giudice per le indagini preliminari Antonio Sicuranza dove sono descritti i rapporti telefonici quotidiani tra spacciatori e clienti. Posto centrale era la villa comunale di Baiano per la “persona” che veniva da fuori mentre i parcheggi di ufficio postale,pizzerie, bar, supermercati e distributori di benzina di Avella, Sperone e Sirignano erano le piazze volanti per la consegna dei vari tipi di droga venduta: un quadrilatero dello spaccio rodato, remunerativo e conosciuto in tutta l’Irpinia al punto di essere meta di approvvigionamento nel sabato sera per la movida che veniva da Avellino. Prezzi da 5 euro in su per il sempre fornito e aperto market baianese “ gestito da Peppe o’ picone: “Abbiamo quello che vuoi, noi abbiamo tutto” dicono al telefono i grossisti dell’amnesia che possono contare su pony express di stupefacenti insospettabili dell’area baianese. Una organizzazione che aveva anche agganci e amicizie con mondi malavitosi del Napoletano che avevano dato il placet per poter acquistare discrete dosi di stupefacenti nella piazza di Caivano. “Bulloni belli” e “meloni buoni” (altri nomi in codice per definire la droga) per accontentare gli avventori della zona ma anche del confinante territorio del Nolano, pronti pure a minacce fisiche se qualcuno voleva sfuggire ai pagamenti (“ti rompo la testa appena ti vedo, non uscire, mi sono scocciato, basta” si dice a un debitore cronico) e anche ad emigrare nei posti turistici come Gallipoli per seguire e soddisfare la clientela. E poi la continua diffidenza nel parlare al telefono per evitare i controlli di quei “cornuti” riferito ai carabinieri del nucleo investigativo: “Sono pronte quelle carte, sono pezzi buoni per il suo mezzo, vieni a prendere i biglietti” erano altri modi alternativi per camuffare l’amnesia e le altre droghe da vendere (cocaina, marijuana, hashish). E poi anche i clienti, alcuni dei quali segnalati alla prefettura, che in qualche caso mandavano sms ai componenti dell’organizzazione per segnalare la presenza dei militari: “Nel bar ci sono i colleghi”. Ma alla fine le fiorenti piazze sono state individuate e chiuse a tempo indeterminato: il “codice” Baiano è stato decriptato.

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