venerdì, Marzo 29, 2024
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Incidente A16, indagine della Procura: autista tradito da colpo di sonno

BAIANO-(Bianca Bianco- Il Mattino) “Venivamo da Grottaminarda, non ricordo cosa è successo”. Giovanni Graziano era ancora lucido quando è arrivato insanguinato e pieno di dolorose fratture all’ospedale di Nola. I poliziotti hanno fatto solo in tempo a chiedergli cosa fosse accaduto per capire perché il minivan che lui stesso guidava e che trasportava anche sette colleghi, di cui quattro sono morti,  si sia schiantato contro la cuspide dello svincolo per Baiano della A16  travolgendo l’assorbitore d’urto giallo ed una barriera di sicurezza e concludendo la sua corsa settanta metri più giù,  in un prato in leggera pendenza. Dopo avere pronunciato in un soffio quelle poche parole è stato trasferito in rianimazione e non ha potuto chiarire le cause di un incidente dalla dinamica agghiacciante ma ancora da chiarire. L’ipotesi che, con grande prudenza e cautela, in un primo momento è stata avvalorata dai primi intervenuti sul posto (Polstrada, vigili del fuoco e carabinieri), era quella di una decisione, o meglio di una indecisione fatale. Secondo il “replay” del drammatico incidente, dopo avere affrontato a velocità sostenuta la discesa di Monteforte dell’autostrada A16, un tratto in pendenza che induce a spingere sull’acceleratore ed è stato già causa di incidenti anche mortali in passato, Graziano avrebbe deciso all’ultimo momento di svoltare per Baiano forse per immettersi sulla Nazionale e raggiungere i Comuni di provenienza (Acerra, San Felice a Cancello, Melito) percorrendo l’Asse Mediano. Questo spiegherebbe perché l’auto non ha frenato, centrando lo spigolo dell’incrocio. Ma c’è un’altra ipotesi che va vagliata, secondo gli inquirenti, ed è quella del colpo di sonno dell’autista. Una teoria sostenuta anche da uno dei tecnici giunti sul posto subito dopo la tragedia e che ha valutato proprio l’assenza dei segni degli pneumatici ed il fatto che quel tratto sia una linea retta senza ostacoli. Di sicuro Giovanni Graziano non era in stato di alterazione. Appena giunto al Pronto soccorso di Nola è stato sottoposto all’ esame tossicologico ed all’alcotest e le analisi hanno dato esito negativo. Era sobrio ma molto stanco per una giornata di lavoro iniziata all’alba. Tutti questi dubbi investigativi finiranno nel fascicolo del sostituto procuratore Paola Galdo della Procura di Avellino, incaricata delle indagini sul drammatico sinistro. Il magistrato ha disposto il sequestro del minivan di 8 posti della Volkswagen su cui saranno compiute perizie tecniche per escludere il problema meccanico, mentre la Polizia stradale Avellino Ovest, guidata dall’ispettore Oreste Bruno, si occuperà di effettuare ulteriori rilievi sul luogo della strage. Nel frattempo ieri mattina il pm ha conferito l’incarico per lo svolgimento di un esame soltanto esterno delle salme; la perizia è stata svolta nel primo pomeriggio dal medico legale Carmen Sementa che alle 17,30 ha concluso il proprio lavoro e concesso il placet per la loro ‘liberazione’. Fino a quel momento i corpi delle vittime Pasquale D’Amore, Giovanni Fruggiero, Antonio e Carmine D’Auria erano rimasti nella camera mortuaria dell’ospedale Moscati di Avellino inavvicinabili anche dai parenti. Subito dopo la conclusione dell’esame esterno sono stati restituiti alle famiglie che già oggi potranno svolgere i funerali. Esequie cui non potranno assistere i loro quattro colleghi ed amici rimasti feriti ed ancora ricoverati tra Nola, Avellino e il Cardarelli di Napoli. Di loro solo Giovanni Graziano è stato brevemente ascoltato in ospedale, gli altri non sono ancora in grado di raccontare quei drammatici momenti in cui la loro onesta e faticosa vita di muratori è stata sfregiata dal destino. Già ieri mattina all’alba, dopo una notte da dimenticare,  i tecnici di Autostrade per l’Italia lavoravano per rimettere a suo posto la cuspide e l’assorbitore e per ripristinare il guard rail sventrato dal pulmino lanciato a tutto velocità lungo la propria corsia autostradale. Qualcuno ha raccolto le ultime cose catapultate dall’auto durante il volo nella scarpata, un accendino ed un rosario rimasti sull’asfalto.

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