
Una dinamica che lascia supporre che il pullmino procedesse a velocità sostenuta e che, ma questa ipotesi è da verificare come quella del possibile colpo di sonno del conducente, chi era alla guida abbia deciso all’ ultimo momento di lasciare l’autostrada per imboccare lo svincolo. Il bilancio immediato dell’incidente parla di strage: quattro degli occupanti sono morti sul colpo.
I loro corpi, orrendamente mutilati, sono rimasti per alcune ore incastrati tra le lamiere contorte dell’auto. Un quinto operaio versa in gravissime condizioni all’ospedale Cardarelli di Napoli. Altri due feriti gravi sono ricoverati negli ospedali di Avellino e Nola.
Per il lavoratore trasferito nel nosocomio partenopeo si è reso necessario il trasporto in eliambulanza. All’incidente hanno assistito decine di automobilisti che hanno contattato la polizia stradale intervenuta poi sul posto insieme ai vigili del fuoco di Avellino; sul luogo dell’incidente inizialmente anche i carabinieri della Compagnia di Baiano ed una pattuglia della Polstrada di Nola inviata a “supporto” . L’immagine della monovolume accartocciata ha richiamato alla mente dei soccorritori quella, indelebile, della tragedia di Acqualonga in cui a morire furono quaranta gitanti di Pozzuoli di ritorno da Pietrelcina. Scene strazianti di sangue e corpi mutilati per i soccorritori, alcuni dei quali erano in servizio anche nella luinghissima notte della strage del viadotto. I vigili del fuoco hanno dovuto sventrare la macchina per riuscire a tirare fuori i corpi senza vita dei quattro operai mentre una eliambulanza atterrava nei pressi dell’A16 per recuperare uno dei feriti. Intorno, mentre si compivano le operazioni di recupero e si tentava una disperata rianimazione per chi presentava traumi più lievi, solo il silenzio.
Quando i feriti sono stati trasferiti in ospedale, sul prato macchiato di rosso della scarpata sono rimasti quattro corpi straziati. Un’immagine che prende allo stomaco e ai ricordi. Troppo vicino il dramma di Acqualonga per non potervi ripensare. E maledire ancora questa strada.